Iniziati i lavori di bonifica dell’area di via La Martora (… e forse già sospesi!)

17 Gennaio 2011 - Dopo lo sgombero dell’insediamento nomadi “tollerato” di via La Martora sono iniziati da alcuni giorni i lavori di bonifica dell’area in cui sorgevano le baracche. Detti lavori procedono, sotto la responsabilità del Dr. Scozzafava del V Dipartimento del Comune di Roma, seppur con lentezza a causa del grosso degrado dell’area, ridotta ad una discarica a cielo aperto. Un’operazione molto più complessa di quello che ci si aspettava che richiederà tempi lunghi, almeno tre o quattro mesi di lavoro. La zona è stata oggetto per decenni di roghi di cumuli di rifiuti di ogni tipo che hanno prodotto sostanze molto pericolose per la salute, tra le quali diossine, come attestato nella lettera redatta dalla ASL Roma B servizio S.I.S.P. del 30-11-2010. Il loro accumulo, come anche quello dei sali di rame causati dalla combustione dei cavi elettrici depredati dalla zona, e di oli lubrificanti dispersi dalla rottamazione abusiva, incutono serie preoccupazioni per la probabile contaminazione del suolo e delle falde acquifere sottostanti.
Tuttavia, mentre proseguono i lavori di ripristino e bonifica, dobbiamo segnalare agli abitanti del quartiere che nulla è trapelato sulla destinazione finale dell’area. Le associazioni sul territorio rivendicano il diritto di essere informati e di poter esprimere la propria opinione riguardo all’ambiente dove tutti noi viviamo. Il prima possibile, appena assestata la nuova amministrazione, procederemo a contattare il dr. Tommaso Profeta, direttore del X Dipartimento del Comune di Roma al fine di conoscere i programmi del comune sulla zona di via La Martora, circa sedici ettari di superficie, secondo noi da destinare a servizi e verde pubblico attrezzato per la collettività, e dell’attuale casale-relitto urbano che vi è contenuto, denominato Bocca di Leone.
La seconda questione che intendiamo trattare in questo articolo riguarda gli insediamenti dei campi nomadi ancora presenti sul nostro territorio o a ridosso dello stesso. Dalle segnalazioni che abbiamo ricevuto da molti di voi abbiamo capito che c’è una certa confusione sull’argomento. Il solo campo sgomberato è quello di via La Martora, il più grande tra i campi rom di questa zona, che contava quasi quattrocento presenze. Compreso nei confini di Colli Aniene c’è ancora quello di via del Flauto: si tratta di un insediamento abusivo, ridotto ad una discarica a cielo aperto, su cui già più volte sono intervenute le forze dell'ordine per sgomberi parziali. Rispetto a quello di Via della Martora è più piccolo, conta un centinaio di presenze rom. Essendo abusivo, secondo il Piano Nomadi del Comune di Roma, dovrà essere sgomberato ma non sappiamo quando questo avverrà perché non c'è una data già programmata dall’amministrazione capitolina. Oltre questo insediamento ne esistono altri nelle nostre vicinanze come il campo nomadi di via Salviati (tollerato) e di via Severini (abusivo): entrambi rientrano nella giurisdizione del VII Municipio pur essendo molto vicini alle nostre abitazioni (entrambi distano circa un chilometro). Questi campi provocano ancora condizioni di disagio nei rapporti con gli abitanti di Colli Aniene, certamente molto al di sotto di quelli causati da via La Martora, e basterebbe un po’ di buona volontà e di tolleranza da entrambe le parti per poter coesistere in attesa che le istituzioni trovino una soluzione definitiva al problema. E proprio sul vivere civile vogliamo soffermarci segnalando che, nonostante il campo la Martora sia stato sgomberato, il problema dei roghi si è ripresentato più volte, ma non conosciamo l’esatta provenienza dei nuovi fumi. La cosa ci rammarica alquanto e dobbiamo constatare che l’illegalità la fa ancora da padrona. I fumi, oltre ad essere nocivi per la respirazione di chi vive in questi luoghi, producono un forte inquinamento sul terreno e sulle falde acquifere che sarà complesso da rimuovere. Riguardo a questi problemi, visto che provengono da campi posizionati fuori da Colli Aniene, dovrebbero intervenire altre associazioni che hanno sede nel VII Municipio ma, visto che i disagi li subiamo noi, questo non impedisce a noi e ai cittadini di segnalare ai carabinieri del nucleo per la Tutela dell'Ambiente eventuali reati come la combustione di materiali da discarica. Questo disagio va affrontato e risolto alla fonte, ovvero le istituzioni devono farsi carico delle problematiche della popolazione nomade senza abbandonarli in quella specie di “riserve”, ignorando gli effetti che queste baraccopoli producono sulla salute morale e fisica dei rom. E quello che succede è inutile raccontarlo perché tutti possiamo constatarlo con i nostri occhi. L'errore di base è che si è scelto di non curare il problema. È impensabile credere che non curando un tumore esso si risolva da solo. L’incuranza del prossimo è una grave malattia che nasce dalle istituzioni, contagia i campi-lager dei rom per far ricadere le conseguenze sui cittadini. Come cittadini ci chiediamo come vengano spesi gli ingenti contributi che il Comune di Roma, come tutte le città d’Italia, riceve dalla Comunità Europea da destinare alle popolazioni rom.
Per concludere vogliamo far notare ai lettori come una delle associazioni presenti sul territorio si è auto attribuita tutti i meriti dello sgombero del campo nomadi di via La Martora con un articolo pubblicato su “L’Aniene è…” del mese di Gennaio. Non condividiamo questo approccio perché siamo certi del nostro contributo al problema e quello di altre associazioni presenti nel quartiere, testimoniato, oltre dai numerosi incontri con le istituzioni per sostenere i nostri diritti, da numerosi articoli su questo sito, sul periodico “L’Aniene è…”, sui giornali “La Repubblica” e “Il Tempo”, su vari siti internet e sul primo numero di “La Quinta inStrada”, senza tralasciare due interventi in diretta sull’emittente televisiva Roma Uno. Lasciamo volentieri queste persone ad auto incensarsi ricordando che per noi il problema rom è stato solo una battaglia di giustizia al fine di poter respirare e vivere in sicurezza ma senza mai calpestare le ragioni della popolazione nomade che aspira ad integrarsi in questa città.


Antonio Barcella
www.collianiene.org
comitato@collianiene.org

Precisazioni su area della Martora

In merito all'articolo "La Martora - Finalmente lo sgombero"
Vedesi allegato

Distinti saluti
Per il Consorzio Casale Monte Boccaleone
il Presidente
Claudio Perazzini

Commenti

17-1-2011 - Ti invio delle foto di ieri del fumo che proveniva da via Salviati. I lavori a via la Martora sono fermi e le ruspe che erano parcheggiate sono state portate via. Giuseppe.

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17-1-2011 - Così ... per statistica, stasera, da circa 2 ore, la puzza di plastica bruciata è veramente forte e insopportabile, è un vero schifo. Ovviamente non so da dove proviene ... ritengo da via del flauto, data la vicinanza con la mia abitazione, ma non ne posso avere la certezza e non posso escludere che possa provenire da via salviati, in tal caso però dovrebbe interessare anche il resto del quartiere.
Ho chiamato i vigili urbani, mi hanno detto che avrebbero mandato la pattuglia, ma che non serve a nulla.
Vi prego, come comitato, di non demordere anche su quest'altro sgombero, forse interessa una parte minore del quartiere, ma insistiamo affinchè il problema venga risolto completamente. Scusate lo sfogo ... saluti. Walter.

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19-1-2011 - Al Sindaco di Roma. - Nel prendere atto che, finalmente, l'attuale amministrazione ha provveduto alla delocalizzazione del campo nomadi di via della Martora non si può però tralasciare che l'opera è rimasta incompiuta nel senso che, come si può vedere dall'immagine acclusa, è rimasta, in tutta quell'area, una discarica a cielo aperto, spettacolo non certo degno di una città capitale, che stenta a fregiarsi di tale titolo........
A distanza di un mese per un solo giorno si è vista una ruspa al lavoro, che ha provveduto ad accacastare una piccola parte dei detriti , mentre continuano le visite in zona per accaparrarsi le ultime cose, scampate al rogo che è seguito allo sgombero.......spero che quanto prima l'Amministrazione possa provvedere alla bonifica di tutta l'area ( anche per evitare nuovi arrivi ) e che si gettino le basi per la realizzazione di un Punto Verde Qualità, come più volte annunciato. Grazie per l'attenzione. Massimo

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20-1-2011 Ho letto l'articolo del 17/01/2011 sottoscritto da Antonio e volevo segnalare vivamente che i roghi visti da Colli Aniene sono accesi dai nomadi del Campo di Via Salviati. Proprio ieri verso le ore 18:00 sono stato costretto a telefonare alla polizia e 115 per un incendio appiccato nell'area in adiacenza al campo nomadi citato. Al fine di far capire l'area dove da qualche mese si accendo questi maledetti roghi invio in allegato le foto dei roghi di ieri nonché una foto satellitare che indica la nuova area che i nomadi di via salviati hanno invaso. Nella speranza che possa servire a qualcosa invio cordiali saluti. Alessandro

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26-1-2011 Invio con la presente altre immagini di stamattina (ore 7.20 del 26/1/2011) dalle quali si nota inequivocabilmente che il problema di via severini riguarda molto anche il nostro quartiere, il fumo si muove esclusivamente verso colli aniene. Considerate che ieri verso le 17 e 15 c'era una colonna di fumo analoga, sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno spento, gli autori del falò hanno quindi ben pensato di procedere di mattina presto (alle 06 e 50 c'era già il fumo nero), ma anche in questo caso i vigili hanno prontamente spento. Il tutto sembra comunque inutile, in quanto loro, appena potranno ricominceranno ad incendiare. Io penso che noi, pur sensibilizzando le amministrazioni per lo sgombero, dovremmo nell'attesa che ciò avvenga, dedicarci a fare in modo che i loro rifiuti vengano raccolti regolarmente e richiedere una pattuglia fissa della municipale nei pressi di ogni insediamento (abusivo e non). Vi saluto cordialmente, Walter.