È iniziato lo sgombero di Via del Flauto – Il Presidente del V Municipio esprime il suo dissenso

20 Aprile 2011 – Sono iniziate le operazioni di sgombero dell’insediamento abusivo di via del Flauto. Il Sindaco di Roma Gianni Alemanno prosegue nell’attuazione del Piano Nomadi senza dare ascolto alle perplessità di chi gli rimprovera il fallimento dello stesso. L’accusa principale dell’opposizione è che detto Piano ha portato alla moltiplicazione dei micro insediamenti presenti nella città a causa del rifiuto della popolazione rom di andare nei centri di accoglienza riservati alle sole donne e bambini. La popolazione nomade che ha un forte legame del nucleo familiare rifiuta, secondo noi giustamente, la separazione dai propri parenti. Abbiamo già espresso nell'articolo di ieri le nostre considerazioni sull'argomento e non vogliamo ripeterci.
Il Presidente del V Municipio dr. Ivano Caradonna ha espresso oggi il suo dissenso attraverso un comunicato stampa:
Rom: Caradonna, basta con gli sgomberi di facciata
“ Basta con questa politica di facciata ”. Lo afferma, in una nota, il Presidente del V Municipio Ivano Caradonna, intervenendo sul 'Piano nomadi' di Alemanno, “ che in questi giorni sta procedendo con sgomberi di insediamenti abusivi del tutto scriteriati. Nelle scorse ore – spiega Caradonna – è iniziato un ulteriore sgombero in V Municipio, precisamente in via del Flauto, dove sono coinvolte 280 persone. È evidente, che alla base di questa azione, non ci sia una politica in grado di offrire una vera alternativa a queste famiglie. Anzi. L’assistenza offerta solamente ai nuclei ‘madre-bambino’ viene regolarmente rifiutata, perché inaccettabile ”.
Caradonna racconta che “ la scorsa notte, a seguito dello sgombero dell’insediamento di via Severini, sono stati avvistati rom a girovagare nei quartieri del V Municipio, in particolare nei giardini di via Rosaccio. Fatto che rende evidente come quella di Alemanno sia la politica dell’irresponsabilità, che favorisce nuovi insediamenti a ridosso delle aree sgomberate, anziché offrire accoglienza e la possibilità di una vera integrazione ”.

Antonio Barcella
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