Campo sportivo di via degli Alberini – Anche a Colli Aniene c’è l’Italia degli sprechi

20 maggio 2011Passeggiando per il nostro splendido quartiere ho osservato alcune infrastrutture, costruite e subito abbandonate, che fanno immaginare uno spreco di denaro pubblico su cui forse la magistratura dovrebbe aprire un’inchiesta. Non siamo ai livelli dei 4 milioni di euro buttati dall’emittente pubblica per la trasmissione di Sgarbi ma sono sempre cifre interessanti che potevano essere impiegate per quei lavori indispensabili alla vita dei residenti. Questo tipo di spreco è spesso ripetitivo e non riusciamo a capire come i nostri amministratori pubblici non imparino nulla dagli errori del passato. Ci riferiamo in particolare alle piste ciclabili di viale Palmiro Togliatti dove, a distanza di più di quattro anni dalla costruzione, si notano i segni dell’abbandono: un’opera inutile dove passano giorni interi senza il transito di una bicicletta. È così difficile capire che a Roma non c’è la cultura della bici, come a Ferrara o Bergamo, soprattutto perché le distanze da percorrere sono così grandi che sarebbe un’impresa usare il mezzo ecologico a due ruote? Quanto è costato tutto ciò alla comunità considerando il numero esiguo di ciclisti che sono transitati in quattro anni sulla pista? Visto il fallimento di quella lunga ciclabile, i nostri amministratori hanno pensato bene di proseguire il lavoro costruendo un nuovo tratto che va dalla Palmiro Togliatti alla Cervelletta perseverando nei progetti che appaiono senza senso. Tornando all’argomento dell’articolo desideriamo focalizzare l’attenzione su un’opera incompiuta o peggio ancora abbandonata: il campo sportivo di via degli Alberini. Un progetto risalente al 1997 che prevedeva la costruzione di campi di calcio, di calcetto e di calcio a otto, dotati di illuminazione, tribune, spogliatoi e parcheggi, è rimasto a lungo fermo per l’occupazione abusiva delle strutture. Il 26 marzo del 2010 l’impianto è stato consegnato alla società sportiva vincitrice del bando dopo che ulteriori quattrocentomila euro erano stati impiegati dal Comune di Roma per completare l’opera. Oggi tutti possono osservare lo stato di desolazione dell’impianto, con erba incolta e senza la presenza delle porte indispensabili per una partita di calcio, e chiedersi se quella grossa mole di euro poteva essere impiegata per un progetto più valido. Dovremo aspettare un nuovo rave party nella struttura, come quello del gennaio 2010, prima che esploda di nuovo l’indignazione degli abitanti di Colli Aniene?

Commenti

26 maggio 2011 - Avete notato che per realizzare neanche 200mt di corsia preferenziale dedicata alle 2 ruote (ndr= la pista ciclabile) sono serviti mesi di lavoro ed ancora non hanno finito!!!!!! La qualità della pista è notevole ma la brevità del tratto la rende inutile, così mentre noi moriamo soffocati per la puzza del liquame proveniente dal depuratore dell'Acea con esalazioni sicuramente tossiche, strangolati dal traffico della togliatti e del tronchetto A/24, le strade che letteralmente si sgretolano al passaggio dei mezzi sia pubblici che privati (vedi V.le Bardanzellu), allagamenti che ogni anno si ripetono all'inizio della stagione autunnale, possiamo però andare in bici su un tappetino di asfalto liscio come una specchio per ben 150mt!!!!!!!!.
Ma chi gestisce questo scempio!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! - Claudio

24 maggio 2011 - Hai perfettamente ragione il denaro pubblico poteva essere impiegato per la pulizia e la manutenzione dei giardini pubblici di Via Meuccio Ruini che sono in completo abbandono. Annarita

23 maggio 2011 - Salve, premesso che trovo fantastico il lavoro che viene fatto quotidianamente da questo sito (che seguo assiduamente), devo dire che stavolta mi trovo in disaccordo con il sig.Barcella quando parla di "sprechi" in riferimento alle piste ciclabili. Secondo me il nostro quartiere, per la sua struttura morfologica, è tra quelli che si presta maggiormente alla costruzione di una rete di piste ciclabili che uniscano i principali punti di interesse del nostro quartiere (metro compresa). Personalmente trovo fantastico sapere che mio figlio, quando deciderà di uscire in bicicletta (ora è ancora piccolino) potrà passeggiare con gli amichetti in tutta tranquillità senza il pericolo di doversi guardare a destra e sinistra per evitare macchine camion e qualsiasi altro pericolo che la strada comporta, o anche io stesso sapere di potermi fare una passeggiata in bici con la famiglia in tutta tranquillità (cosa che già faccio), o peter raggiungere la mattina la fermata della metro senza correre il rischio di finire sotto un tir......
Insomma è vero che a Roma non c'è la cultura che può esserci in altre città dove la bici è sempre stata uno dei mezzi di spostamento principali, ma altresì vero che "noi" questa cultura non l'abbiamo anche perché non siamo stati mai messi nella condizione di poterla maturare! (come dicevo prima per una serie di motivi). Ritengo quindi l'opera di costruzione di piste ciclabili nel nostro quartiere una bella iniziativa del municipio, mentre per quanto riguarda la situazione in cui versa il campo sportivo sono pienamente d'accordo con le considerazioni del sig. Barcella.
Un saluto e complimenti per lo splendido sito. Mario.

Ndr: viste le critiche ricevute alla prima parte del mio articolo è evidente che non sono riuscito a trasmettere in maniera corretta il mio pensiero sull’argomento. Io non sono contrario alle piste ciclabili perché sono un ecologista convinto. I miei appunti vanno al modo in cui sono costruite queste piste, molto lontane da quelle edificate nei grandi paesi europei perché sottoposte a continue interruzioni per gli attraversamenti, e per l’impiego di denaro pubblico in un periodo in cui questo scarseggia. Ben vengano le piste ciclabili, ben progettate e quando le casse comunali lo consentono, se non vengono lasciati indietro i lavori di manutenzione essenziali per il quartiere (l’asfalto delle strade, la manutenzione del verde pubblico, il restauro di scuole fatiscenti, etc). Ci sono, secondo me, delle priorità che vanno rispettate.

20 maggio 2011 - Salve, (sono un abitante di Colli Aniene). Proprio ieri, in un negozio per assistenza cellulari ho parlato con un Signore che è amico di un assessore del V Municipio e, abbiamo convenuto che le opere delle piste ciclabili (e non ultima quella costruita in via B. Bardanzellu) sono soldi spesi senza alcuna utilità proprio perché non ho mai visto una frequenza di persone in bicicletta.
Gli stessi soldi li potevano impiegare per fare manutenzione sullo spartitraffico di Via Palmiro Togliatti nella zona destinata al parcheggio-auto che sta quasi in uno stato di abbandono e degrado. Il mio interlocutore precisava che questi progetti approvati nel passato non possono derogare, ovvero devono fare per forza i lavori per dimostrare che spendono i saldi pubblici stanziati per quel progetto. Un saluto. Vito.

20 maggio 2011 - Per una volta non concordo con la tua valutazione sull'utilita' delle piste ciclabili a Roma. Ben inteso parlo del concetto non dell'applicazione al nostro quartiere che condivido essere sbagliata. La nostra vita si svolge per il 99% in due quartieri di Roma: quello in cui abitiamo e quello in cui lavoriamo. Quindi a parte lo spostamento mattutino e pomeridiano tra queste due aree, percorriamo spazi comparabili con medie cittadine. Un sistema di viabilità ciclabile sarebbe quindi molto utile se finalizzato a raggiungere i punti di maggiore interesse come scuole, supermercati, poste, parchi, punti di ritrovo e fermate della metro o stazioni ferroviarie come la fermata palmiro Togliatti della FR1 che non è raggiungibile dal nostro quartiere a piedi o in bici. Lino