Mobilità Quadrante Est di Roma: un vero calvario aggravato dai fermi della Metro B

30 maggio 2011 – Purtroppo non bastavano i numerosi cantieri aperti in tutto il Tiburtino ad aggravare una situazione di traffico e inquinamento atmosferico al limite del sopportabile. A questo si sono aggiunti i fermi, programmati e non, della metropolitana linea B. Un vero calvario giornaliero a cui gli automobilisti cercano alternative, senza trovarle, sfrecciando per le vie del quartiere e mettendo a repentaglio l’incolumità di chi vi risiede. Giovedì scorso la Metro B, da Castro Pretorio a Rebibbia, è stata chiusa dalle 14.50 a fine servizio per il guasto di un cavo elettrico e ha gettato nel panico migliaia di cittadini che stavano rientrando a casa. Navette sostitutive insufficienti. Crediamo poco a queste puntuali rotture in coincidenza di scioperi più o meno vicini. È un copione preciso che si ripete spesso. Non vogliamo accusare nessuno ma non possiamo fare a meno di osservare come, in prossimità di proteste legittime dei lavoratori, tutto ciò che viene tollerato nei giorni “normali” (es. la chiusura difettosa di una porta di un vagone, una spia accesa nella motrice, etc) diventa inaccettabile a ridosso degli scioperi. Oggi è prevista un’ulteriore astensione dal lavoro del settore Trasporti e molti lavoratori romani, per evitare il caos che immancabilmente arriverà nelle nostre strade, hanno già richiesto una giornata di Ferie al proprio datore di lavoro.
Caro sindaco Alemanno, dove è finito il suo programma elettorale che assicurava di risolvere i problemi del traffico di Roma? Era proprio necessario aprire i cantieri del Tiburtino tutti insieme aggravando una situazione già critica?
Queste domande le abbiamo già poste a chi di competenza ma le risposte dovute ai cittadini non arrivano, al contrario di quanto propagandato sul sito del Comune di Roma.
Le scuse non bastano più: è ora di far funzionare la città come le altre capitali europee.

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