Il Fiume Aniene: da cloaca a risorsa

18 settembre 2012 –I fiumi della città sono una risorsa”. Si apre con questa frase la Conferenza “Il Fiume Aniene (e dintorni): da cloaca a risorsa” organizzata nell'ambito della Festa per i 40 anni di Colli Aniene nel Casale della Cervelletta dalle Associazioni Insieme per l’Aniene, Crisalide e Comitato per l’Aniene. Se è vero che i corsi d’acqua sono risorse Roma è una città ricca perché può annoverare nel suo territorio tante acque sorgive, un vasto reticolato di fossi e la presenza di ben tre fiumi: Tevere, Aniene, Almone. Ma noi siamo in grado di conservare e sfruttare questa ricchezza? La risposta è complessa. L’egocentrismo che accompagna l’uomo in questi tempi lo porta a sottovalutare il bene delle altre creature e quello della natura. Per fortuna ci sono persone che non si rassegnano a vedere il fiume Aniene ridotto ad una vergogna per l’alto grado di inquinamento che lo accompagna soprattutto nel tratto urbano del suo percorso. Le associazioni Insieme per l’Aniene e il Comitato per l’Aniene stanno facendo molto per migliorare lo stato delle acque del fiume e questo grazie soprattutto al volontariato, sostenuti raramente da qualche piccolo finanziamento delle istituzioni.
Laudato si', mi Signore, per sor'Acqua. la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta.”, recitava San Francesco nel cantico delle creature. Questo bene prezioso, danneggiato da un forte inquinamento, non è infinito: l’acqua inizia a scarseggiare. Secondo misurazioni effettuate all’altezza di Subiaco, l’Aniene negli ultimi anni ha dimezzato la sua portata. Pensate che in alcuni punti della zona sublacense il fiume può essere attraversato a piedi. Quali sono i motivi di questa penuria d’acqua? Certamente il primo si può imputare ai dieci sbarramenti per l’utilizzo idroelettrico ma la ragione più grave è da ricercare negli acquedotti colabrodo che prelevano l’acqua in diversi punti per uso potabile. La maggior parte dell’acqua prelevata (circa il 65 % secondo uno studio del Consiglio nazionale dei geologi) viene dispersa attraverso zampilli lungo le condotte dirette verso i paesi e le città. Sugli acquedotti si investe poco da decenni e le perdite della rete idrica causano un costo industriale altissimo che si ripercuote sull’utente finale. Non tutti sanno che il costo dell’acqua potabile viene stabilito al prelievo e quindi tutti noi paghiamo al fornitore anche tutta l’acqua dispersa nell’ambiente.
Passiamo ora ad analizzare il problema dell’inquinamento del fiume che attraversa il nostro territorio. Lungo il suo percorso vengono riversate nel bacino le acque residue di lavorazioni di grandi impianti industriali, prevalentemente depuratori, cartiere, industrie di lavorazione del marmo e di altro tipo e scarichi più o meno abusivi. Esistono leggi nazionali ed europee sulla qualità dell’acqua che viene sversata nel fiume e ci sono continui controlli dell’ARPA ma l’alto grado di inquinamento dell’Aniene svela che ci sono ancora molte persone disoneste che se ne infischiano della legge e del bene comune.
Le associazioni che orbitano intorno al corso del fiume stanno procedendo al censimento degli scarichi e alle analisi chimiche operando prelievi in determinati punti. Il progetto prevede un campionamento attraverso localizzazione GPS, analisi ed elaborazione dei dati. I dati per la maggior parte sono scoraggianti e siamo molto lontani da una buona situazione.
Molto è stato fatto negli ultimi anni per affrontare questi pericoli ma non si può pensare di trattare i problemi del territorio sempre in fase di emergenza. C’è bisogno di progetti a lungo e medio termine. Siamo ormai in una situazione ambientale per la quale si sperpera denaro pubblico esclusivamente per gestire il bisogno immediato. Trovare una sponda istituzionale per le associazioni del fiume è una cosa complessa. L’autorità di Bacino è stata smantellata e non sono chiare le nuove competenze.
Per sensibilizzare l’opinione pubblica l’associazione Insieme per l’Aniene sta organizzando delle visite guidate a piedi e in gommone nella Riserva lungo il percorso da Ponte Mammolo all’area di via Tilli: “Navigare lungo l’Aniene: una Riserva vista dal suo fiume” . Osservare il fiume da un gommone è una sensazione indescrivibile per la bellezza di un ambiente inusuale e sorprendente. Immagini bellissime che non possono essere descritte.
Concludiamo dicendo che il fiume Aniene non è una cloaca, è solo il segmento cittadino che ha bisogno di interventi urgenti in grado di riportarlo alla bellezza e all’utilità descritte in tempi remoti da Plinio il Vecchio e dal Petrarca.

Antonio Barcella
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