Oggi è il turno degli attori del Teatro Valle Occupato - "Tutto il nostro folle amore"

22 settembre 2012 – L’idea di coinvolgere gli attori del Teatro Valle, occupato dopo che l’amministrazione comunale ha deciso di venderlo con il rischio di vedere sorgere un centro commerciale, nasce dalla volontà di coniugare il concetto di cultura come bene comune, caro anche agli occupanti del Teatro Valle Occupato, e la festa dei 40 anni di Colli Aniene, periferia romana al centro di molti romanzi, poesie e film di Pier Paolo Pasolini.
Una iniziativa, dunque, maturata dall’interazione avviata la primavera scorsa tra l’Associazione Crisalide e un Gruppo di Attori del Valle. Da questa interazione si è sviluppata l’iniziativa Tutto il nostro folle amore.
…Tutto il nostro folle amore - hanno dichiarato in una nota Nota gli attori del Teatro Valle Occupato - è un evento performativo molteplice. Uno spettacolo irradiante che attraversa diversi luoghi sparsi del territorio italiano. Ispirandoci ai Comizi d’Amore di Pierpaolo Pasolini, immaginiamo dei “momenti” in cui porre domande, aprire confronti, innescare condivisione.
La prima tappa si terrà a Colli Aniene e proseguirà a Ferrara durante il Festival di Internazionale. Il nucleo della performance saranno i testi che Pasolini ha dedicato alle periferie romane, alla crisi del capitalismo e alla crisi esistenziale che comporta. Il denominatore comune di questa polifonia d’amore sarà la nostra urgenza di indagare il presente, usarlo, strapparlo, esporne le nervature scoperte, le fragilità e anche la potenza. Nodi quali il lavoro, lo studio, il futuro, il tempo perduto e quello conquistato, il conseguimento o l’inseguimento dei propri obiettivi, il senso di aver vinto o di aver perduto le proprie sfide, il fallimento, il confronto con i padri, il senso di colpa che la crisi produce, l’eros e desiderio, saranno messi in circolazione in una prima fase di questo processo, ponendo domande e raccogliendo non risposte ma comizi.
Come comunità di lavoratori dello spettacolo abbiamo occupato un teatro storico, il Teatro Valle, mettendo in crisi non solo il sistema che ci ha mal governato in questi anni, ma anche la nostra stessa vocazione artistica individuale. E l’abbiamo ritrovata in un contesto più ampio, fatto di domande, pratiche comuni, forza collettiva, condivisione di saperi e di desideri…

Abbiamo scelto Pasolini poiché lo consideriamo uno dei più importanti intellettuali contemporanei del '900, un intellettuale libero, che, in nome della libertà di espressione, ha subito 33 processi, pagando sulla propria pelle lo scontro con il “palazzo”. Ma Pasolini è stato (ed è tutt’ora) anche incensato dalla intellighenzia nostrana e straniera; ma ciò è avvenuto (ed avviene) con riferimento, quasi esclusivo, alle sue doti artistiche universalmente apprezzate. E dunque, ne risulta che questi apprezzamenti tendono ad “imbalsamare” il pensiero politico e l’azione sociale di Pier Paolo Pasolini sterilizzando la potenza della sua critica feroce nei confronti delle ingiustizie e dei poteri costituiti.
Lo abbiamo scelto, dunque, soprattutto per la sua sconcertante attualità con molte tematiche al centro, oggi, del dibattito pubblico: i giovani, le contraddizioni del capitalismo omologante, il predominio dei mass media, il confronto tra gli italiani e popoli stranieri emigrati in Italia. Contribuire a far uscire il pensiero di Pasolini dalla dimensione esclusivamente letteraria significa riuscire anche a dare maggiore efficacia alle nostre azioni sociali.

Introduzione Giovanni Sciascia estimatore del pensiero e dell’azione di Pier Paolo Pasolini

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