Caradonna al fianco dei lavoratori del Pertini
I tagli di Bondi frutto di un laboratorio criminale che nega il diritto alla salute

7 dicembre 2012 – Lettera aperta del Presidente del V Municipio al commissario Bondi. Mentre è in corso il vertice al ministero dell’Economia tra il commissario ad acta per la Sanità del Lazio Enrico Bondi e i direttori generali per mettere nero su bianco la nuova rete ospedaliera del Lazio, per la sanità della nostra regione si teme il peggio. Un debito pesante alle spalle e il deficit registrato stanno mettendo in ginocchio gli ospedali: reparti d’eccellenza che scoppiano, pazienti abbandonati sulle barelle, precari che a gennaio rischiano di perdere il posto di lavoro. Il piano di tagli indiscriminato basato su un deficit sanitario regionale che sfiora quasi gli 800 milioni di euro per il solo 2012 non tiene conto che affonda le sue radici in una lunga storia di inefficienze e ruberie. In qualità di presidente del V Municipio esprimo il pieno sostegno alla mobilitazione del Pertini che ha visto protagonisti sindacati e categorie dei lavoratori nel denunciare attraverso un documento approvato come siano in pericolo diversi reparti d’eccellenza, il pronto soccorso e il posto di lavoro per molti precari. Con la manovra di Bondi il Pertini perderebbe 70 posti letto su 340 attuali e a fare le spese del ridimensionamento sarebbero tra gli altri i reparti di pediatria e neurochirurgia. Potrebbe chiudere il reparto di chirurgia vascolare, il più virtuoso nel Lazio. Ricordiamoci sempre che un ospedale vicino può salvare una vita. Un pronto soccorso senza neurochirurgia sarebbe zoppo. Molti pazienti gravi dovrebbero essere trasferiti. Qui si rischia di negare il diritto alla salute dei cittadini. Bondi sta proponendo un vero e proprio laboratorio criminale dello smantellamento della sanità pubblica. Con questa manovra il diritto alla cura diviene un lusso, così come quello al lavoro, che nel caso dei precari medici è evidente. 150 di loro al Pertini ad esempio rischiano di non essere riconfermati, quando invece andrebbero premiati per la buona volontà e la dedizione che dimostrano nello svolgere una professione che deve fare i conti con un sistema in tilt.
È necessario ricordare a Bondi che il Pertini insieme al Policlinico Casilino servono una popolazione di 730mila abitanti e che per la sua posizione strategica nel quadrante Roma Est, il Pertini riceve pazienti di fatto provenienti anche dai territori della Asl Roma A e RMG. Per denunciare ancora una volta il grave danno che l’operazione di Bondi arrecherebbe al Pertini e alla Sanità del Lazio tutta, martedì 11 dicembre alle 10,30 sarò presente insieme alle sigle sindacali dei lavoratori della Asl Roma B all’assemblea generale indetta presso la sede della Regione Lazio.

Ivano Caradonna
Presidente del V Municipio

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