Casale Boccaleone – Un progetto per il recupero dal degrado e dall’abbandono

17 dicembre 2012L’area di via della Martora e del Casale Boccaleone, secondo un progetto del Comune, era destinata a diventare un Punto Verde Qualità dopo gli sgomberi dei campi rom e il recupero di un territorio devastato dalle discariche piene di materiali pericolosi. Un progetto rimasto a livello di idea e mai consolidato nonostante le pressioni delle associazioni territoriali. L’area è tornata nello stesso stato di abbandono in cui era finita prima degli interventi di bonifica e già si vedono i primi segni di rinascita delle discariche abusive.
Se non interviene l’amministrazione capitolina a tutelare un bene comune, ben vengano idee e nuovi progetti da parte di cittadini ed associazioni. Per questo portiamo in evidenza la proposta dell’Associazione Radici di voler trasformare l’intera area in uno strategico e funzionale polo agricolo con orti urbani e zona verde. Questa organizzazione è sempre stata in prima linea nella lotta per restituire pezzi di territorio abbandonati alla comunità e attivare iniziative e concrete possibilità di lavoro. Secondo noi, se l’amministrazione pubblica non è in grado di sopperire alle richieste dei cittadini, è giusto che lascino spazio a nuove idee sempre che queste abbiano una loro validità e consistenza.
I problemi da superare sono notevoli, solo per il restauro dello storico Casale, citato perfino negli scritti di Pasolini, erano stati stimati interventi per oltre due milioni di euro. I fatti, in qualche modo, parlano per questa associazione intervenuta in passato per la riqualificazione del Parco della Cacciarella, del Parco Tiburtino e per l’Orto Urbano di Decima Malafede.
A volte è necessario dare un segnale, anche piccolo, per riuscire a tracciare un passaggio, definire un percorso di rivendicazione e di lotta. – scrive l’Associazione Radici - Un gesto dietro il quale c’è una riflessione profonda che passa per il recupero dei beni comuni, per la necessità di restituire pezzi di territorio e di democrazia alla società civile, alla cittadinanza. Qui sta il senso dell’iniziativa che l’Associazione Radici ha compiuto al “Casale Bocca di Leone”, una struttura abbandonata da anni che potrebbe essere recuperata attraverso un progetto di restauro e trasformata in una “casa agricola” con produzione di prodotti biologici e offerta ai cittadini come spazio comune dove incontrarsi e attivare iniziative e concrete possibilità di lavoro.
Nel silenzio quasi assordante di questa amministrazione comunale, troppo sorda alle istanze e alle richieste dei cittadini e delle associazioni impegnate nel recupero di aree abbandonate e in degrado, e dei maggiori organi di informazione l’Associazione Radici ha organizzato un incontro proprio nei pressi del casale dove ha esposto uno striscione con lo slogan ‘Realizziamo la Casa dell’Agricoltura – Orti Urbani e Prodotti Biologici, Creiamo Lavoro’ e ha esposto a tutti coloro che hanno aderito all’evento la propria intenzione di voler trasformare l’intera area in uno strategico e funzionale polo agricolo con orti urbani e zona verde, secondo quanto è già accaduto a Decima Malafede che è divenuta una realtà consolidata e importante per la Capitale.
Era un impegno che la precedente Giunta Veltroni aveva preso in carico, ma che non si è mai realizzato - ha affermato Luigi Di Cesare, presidente dell’Associazione Radici e animatore del Parco della Cacciarella e del Parco Tiburtino -. Ora tocca a noi pungolare non solo questa amministrazione, gravemente deficitaria sul piano dell’attenzione alle rivendicazioni e alle esigenze dei cittadini, ma anche l’opposizione di sinistra che troppo spesso dimentica la realtà delle periferie per riproporre la questione Casale Bocca di Leone all’attenzione di tutti e impegnarci in questa battaglia di civiltà e di democrazia per la sua ristrutturazione e restituzione ai romani”.
La strada è lunga e irta di difficoltà ma ci auguriamo che questo progetto possa essere valutato come un’alternativa valida alle altre idee che richiedono un maggiore impegno economico per l’amministrazione comunale.

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