Nuova emergenza nel Tiburtino: sovraffollamento nel Centro Rifugiati Politici di via delle Messi D’Oro

26 giugno 2014 Il tiburtino è una terra che non trova mai pace grazie ad una amministrazione pubblica che la tartassa continuamente con scelte errate. Questa volta non è il solito campo rom a venire alla ribalta dei social network con le continue emergenze sanitarie e di sicurezza ma bensì il Centro di accoglienza per i rifugiati politici di via delle Messi D’Oro ossia quello posto dietro la stazione metro di Ponte Mammolo. Nulla di illecito, per carità! Ricordiamo per correttezza di informazione che i Rifugiati Politici sono liberi di transitare in ogni parte d’Italia protetti dalla legge sull’immigrazione e sul dovere di ospitalità e di rispetto che un popolo deve avere verso chi è perseguitato.
La cronaca di quanto sta accadendo, invece, ci riguarda da vicino: da circa dieci giorni c'è un afflusso di immigrati soprattutto etiopi che si sta concentrando a ridosso delle strutture regolari del Centro di Accoglienza che è ormai completamente sovraffollato. Si sono stabiliti prevalentemente nella porzione di territorio coperto dalle piante già occupato in precedenza da persone di etnia slava e più volte sgomberato. Ormai stazionano ad ogni ora del giorno e della notte nel parcheggio della metro in gruppi di 30/40 persone e dormono stesi per terra e buttati qua e là lungo la strada. La gente che percorre quel tratto resta sconcertata dallo spettacolo che appare davanti agli occhi domandandosi cosa stia accadendo in quest’angolo di periferia romana. Sono più che semplici immigrati, sono rifugiati politici e, quindi, dovrebbero avere maggiori tutele invece vengono abbandonati come sacchi della spazzatura. Quando si arriva a livelli indegni di un paese civile è prassi comune che si alzino le voci di chi afferma che una situazione del genere non è più sostenibile. Qui non si tratta di razzismo ma solo della tutela della sicurezza dell’immigrato stesso e della nostra che viviamo in questo territorio. Chi per primo ha segnalato questa emergenza ai vigili urbani e l’ha resa pubblica l’ha fatto unicamente per senso civico nel volere trovare una soluzione al problema e soprattutto di individuare chi debba affrontarla affinché venga definitivamente rimossa. Purtroppo, questi nuovi avvenimenti diventeranno sempre più frequenti perché le politiche europee non prevedono la libera circolazione del rifugiato fuori dai confini nazionali. Non possono abbandonare il paese di accoglienza e non possono raggiungere i loro parenti negli altri Stati Europei. Molti di loro non possiedono neanche i documenti personali. Se non sarà cambiata la normativa europea i paesi più esposti sono quelli con politiche di accoglienza affacciati sul Mediterraneo e facilmente raggiungibili dalle coste dei paesi africani come Italia, Grecia e Spagna. Dov’è l’Europa quando deve fare il suo dovere?

Antonio Barcella
www.collianiene.org
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