Un boulevard urbano per il progetto pilota di Tor Sapienza

26 gennaio 2015 – Si rincorrono i progetti per trasformare il quartiere di Tor Sapienza dopo le proteste degli abitanti del quartiere dei mesi scorsi. Dopo i ventilati impegni per lo spostamento del Centro Immigrazione e di alcuni insediamenti rom abusivi ecco la nuova idea partorita dall’amministrazione capitolina: la trasformazione del vecchio “progetto di tangenziale” in un boulevard urbano ossia la rigenerazione di una delle tante opere incompiute, di cui è piena la nostra città. Uno dei tanti lavori iniziati e abbandonati dalla politica dopo aver speso tanto denaro pubblico.
L’annuncio è arrivato dopo l'incontro della scorsa settimana in Campidoglio dell'assessore alla Trasformazione urbana, Giovanni Caudo, con i comitati di Tor Sapienza che si è concluso con l'impegno da parte dell’Amministrazione ad avviare un tavolo di ascolto e confronto con la cittadinanza. Alla riunione hanno partecipato anche il vicesindaco, Luigi Nieri, e il presidente del Municipio, Giammarco Palmieri.
Quello di Tor Sapienza – ha spiegato l'assessore Caudo - è un progetto pilota per affrontare il tema della rigenerazione urbana di Roma nella città pubblica, nei grandi quartieri di edilizia pubblica. A Tor Sapienza c'è uno stradone largo 60 metri e lungo circa 1,5 km, via Giorgio De Chirico, che faceva parte di un progetto di tangenziale che non è mai stato realizzato. È rimasto solo questo pezzo di autostrada in città che noi vogliamo trasformare in un boulevard urbano. Se si portasse a 35 metri di larghezza la strada si recupererebbero 3 ettari da utilizzare per dare un nuovo carattere a tutta la zona: una via con marciapiedi, dove passeggiare, con servizi, con la ciclabile e il verde pubblico - come chiedono i comitati - per ricucire la vivibilità di un quartiere il cui più grande problema è l'isolamento dei suoi cittadini, costretti a prender la macchina anche per le più piccole necessità".
L’Assessore, spiegando che il progetto è nato prima degli eventi che hanno sconvolto il quartiere, ha chiarito che il degrado si combatte anche con questi interventi, decisi insieme ai cittadini.
"Occorre - ha detto Caudo - definire un nuovo rapporto pubblico-privato, attraendo fondi europei, con il Comune che metterà a disposizione il suolo".

26 gennaio 2015 - Caro Antonio, Anche tu, come gli altri, commetti un errore "grave". Nel testo dell' articolo parli di Marino & c. che incontra i comitati ed i cittadini di Tor Sapienza..... NON È ASSOLUTAMENTE MAI STATO VERO! Perché dare notizie false? Gli interlocutori di Marino negli incontri di cui ferisci sono ESCLUSIVAMENTE il Comitato Morandi -Cremona che, con tutto il massimo rispetto, rappresenta solo il complesso ATER ed ISVEUR, ovvero il 10% dei cittadini che abitano a TOR SAPIENZA. Ed un motivo esiste.... molto grave.... Caudo sa bene che esiste un progetto di rigenerazione urbana alternativo sviluppato per la UE, da UNIVERSITÀ TOR VERGATA a con 40 associazioni del territorio (PARTECIPATO) con le metodologie più all' avanguardia. Il progetto si chiama RE-BLOCK e quello di Morandi Tor Sapienza è stato riconosciuto come "il migliore" tra i 10 presentati (uno per ogni nazione).
Qui arriva il punto, ovvero la differenza che è anche motivo di "latitanza di Caudo rispetto a Re-BLOCK (che conosce dal marzo 2013), RE-BLOCK non prevede NESSUNA NUOVA VOLUMETRIA a da costruire (rispettando le chiare e tassative indicazioni della UE). Il l progetto di Caudo (in/arch) prevede la costruzione lungo viale De Chirico di (almeno) 250 alloggi "nobilitando" l' idea che saranno a "canone controllato" e in "social housing". Perché non viene detto chiaramente?
Per la stima che nei tuoi confronti, Antonio, ti chiedo di non prestarti a dinamiche "poco chiare" volute (poiché mai smentite) da Caudo ed altri.
Sono certo di un tuo ulteriore articolo che crei chiarezza e verità.
Un caro saluto,
Alfredo Di Fante

NDR= Le notizie non sono "false" ma solo visioni diverse che dipendono dalla fonte di provenienza. Noi diamo spazio a tutte le opinioni in modo da fornire al lettore una informazione il più ampia possibile e riteniamo in grado il lettore di formarsi il quadro generale della questione. Pubblicare una "notizia" o una "dichiarazione" non significa condividerne il contenuto. Quando esprimo la mia opinione lo faccio in modo chiaro e senza dare adito ad interpretazioni. (AB)

 

Antonio Barcella
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