Incendio nel campo profughi abusivo di via delle Messi d'Oro

11 marzo 2015 - Rogo nella notte tra il 9 ed il 10 marzo nel campo profughi abusivo di via delle Messi d’Oro tra Pietralata e Ponte Mammolo. Una tragedia annunciata che poteva accadere in qualsiasi momento, grazie all’indifferenza di chi amministra questa città, e che solo per fortuna non ha causato danni alle persone. Una decina di baracche carbonizzate per la disattenzione di un ospite del campo che ha lasciato una candela accesa in una di quelle costruzioni fatiscenti realizzate con legno, cartoni e fango.
Sarebbe troppo semplice, in questo momento, puntare l’indice accusatorio verso chi non conosce neppure il significato del termine “accoglienza” e lascia queste cose alla deriva senza preoccuparsi di trovare una soluzione che soddisfi le esigenze di chi risiede intorno al campo e quelle degli ospiti dell’insediamento abusivo. Quante volte da questo sito abbiamo evidenziato l’emergenza umanitaria dei profughi, l’abbandono alla fame e agli stenti, persone che dormivano lungo il ciglio della strada ed esplicavano il loro bisogni ovunque, il pericolo sanitario per scabbia ed altro con possibilità di trasmissione ai residenti, il disagio di chi risiede in questo territorio e, nonostante tutto, ha sempre mostrato tolleranza e fornito sostegno.
Diversi mesi fa, abbiamo denunciato la gravità della situazione dell’insediamento all’ UNHCR per il Sud Europa, la principale organizzazione al mondo impegnata in prima linea a salvare vite umane e a proteggere i diritti di milioni di rifugiati. Abbiamo dato voce all’appello disperato dei volontari che si sono fatti carico dell’unica vera assistenza ai rifugiati. A cosa è servito? La situazione è sempre disperata e continua ad essere ignorata nonostante il gesto eclatante di Papa Francesco che, nella sua recente visita a Pietralata, ha cercato di richiamare l’attenzione sulle condizioni di questo campo incontrando gli emarginati che lo popolano.
Il IV Municipio non ha mai brillato per affrontare le criticità di queste baraccopoli sparse sul suo territorio e delle emergenze sociali, soprattutto per carenza di fondi, e il sindaco di Roma si limita ad osservare dalla cima del Campidoglio quello che accade in città ma evidentemente il suo sguardo non arriva fino al tiburtino o in altre parti della periferia romana.
Anche questa volta c’è stato un comunicato asettico che non spiega di chi sono le responsabilità di quanto accaduto: “"Non ci sono state vittime e il rogo di stanotte, delle baracche in via Messi d'Oro, sarebbe stato causato da una candela accesa, e sfuggita al controllo, da uno degli abitanti nell'insediamento che verrà immediatamente bonificato". Così Francesca Danese, assessore alla Casa e alle politiche sociali di Roma Capitale, in una nota dopo un sopralluogo assieme al presidente del Quarto municipio, Emiliano Sciascia.
Con loro, Maria Muto, assessore alle politiche sociali del municipio, e Lidia Stella, presidente della commissione politiche sociali di Roma IV. Danese e Sciascia, spiega la nota, "si sono potuti rendere conto personalmente dell'entità del danno e delle condizioni di vita delle persone che avevano trovato rifugio in quelle baracche a pochi metri dalla stazione della metropolitana di Ponte Mammolo. Per loro, la sala operativa sociale è riuscita a trovare una sistemazione temporanea. I lavori per la bonifica inizieranno immediatamente, non appena sarà pronta la relazione dei vigili del fuoco".

Antonio Barcella
www.collianiene.org

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