Tiburtino III in allarme per l’ipotesi dell’arrivo di nuovi profughi

8 ottobre 2015 - La notizia apparsa su “Il Messaggero” di ieri sul ventilato arrivo di circa 100 profughi a Tiburtino III ha messo in allarme i residenti che già ieri sera si sono riuniti davanti alla struttura di via del Frantoio che dovrebbe ospitarli. Le persone che dovrebbero occupare questa struttura, sequestrata nel corso del procedimento su Mafia Capitale, sono alcune di quelle della tendopoli della Stazione Tiburtina.
Ma allora, ci chiediamo, che valore hanno le parole del Presidente del IV Municipio e l’impegno del Prefetto Gabrielli ad alleggerire il nostro territorio dalla presenza di centri di accoglienza? Come dimenticare il commento di Sciascia durante l’incontro con il Prefetto e le associazioni territoriali del 17 luglio scorso: "Ringrazio altresì il Prefetto Gabrielli per l'impegno mantenuto di alleggerimento del territorio rispetto alla presenza dei centri per i richiedenti asilo politico, anche in considerazione del fatto che il Municipio già svolge il proprio ruolo di accoglienza per molte centinaia di persone".
Tiburtino III non è un quartiere razzista e non lo è mai stato; le sue origini popolari e proletarie garantiscono per lui. Ma dove è finito l’impegno di ripartire il carico di assistenza su tutta la città? Per ora è solo la cinta periferia di Roma, in particolare la zona Est, che è gravata dell’onere e dell’onore dell’ospitalità. Perché alle parole non seguono mai i fatti? Perché i residenti devono apprendere dai giornali notizie importanti come questa? A nostro parere, in questo modo non si fa un buon servizio alla pacifica convivenza e si fa passare per "cattive" le persone che non lo sono affatto. La gente di questo territorio volontariamente si è fatta carico dell'accoglienza dei profughi di via delle Messi D'Oro quando tutto il mondo della politica si era dimenticato di loro.
Il CdQ di Tiburtino III, questa mattina, sulla suo gruppo Facebook scriveva: “Grazie a tutte le donne di tiburtino che ieri solertemente sono venute davanti al centro accoglienza di via del Frantoio 44. I profughi della stazione tiburtina non sono arrivati e dalle informazioni avute non possono arrivare prima di qualche tempo...non mi fido sui tempi... ma arriveranno di sicuro... Due giorni fa, l'assessore Danese ha provveduto a fare un sopralluogo nei locali vuoti e fatiscenti della struttura ed ha detto a chiare lettere che in quella struttura porterà i profughi che ora transitano alla stazione tiburtina. Come tutti voi già sapete in via del Frantoio c'è già un centro accoglienza gestito da una società ex Buzzi. ..e nella stessa via a poca distanza c’è una scuola materna il liceo artistico Roma 2. Dato che a Tiburtino III le cose vanno già molto bene, mettiamo altra carne al fuoco. Forse questi intelligentoni vogliono impiantare nel nostro territorio una fabbrica di fuochi artificiali...se così fosse basta dirlo...astenetevi poi però nel dire che il nostro quartiere è un quartiere razzista...non ci provate...basta fare un giro e capire quanto questa gente ha sopportato pazientemente ogni tipo di sopruso...però c'è sempre un limite alla decenza.
Sono parole dai toni alti e che inducono a pensare. Ma chi governa questa città ha l’intelligenza per capire il rischio di possibili conflitti sociali a cui sta andando incontro? Le istituzioni dimostrino con i fatti che Roma Est non è la pattumiera della città. Tiburtino III è ad un passo da Tor Sapienza dove questi conflitti sociali sono già esplosi in tutta la loro violenza e la situazione dei due quartieri non è molto diversa per degrado e stato di abbandono. Possibile che in tutta Roma non ci sia un posto più idoneo di questo?

Antonio Barcella
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