Il presidente Ivano Caradonna lascia il PD ed apre, di fatto, la crisi nella giunta del V Municipio

8 Settembre 2010 - Qualche sera fa ho appreso direttamente dal presidente del V Municipio Ivano Caradonna il suo passaggio dal Partito Democratico all'Alleanza per l'Italia di Rutelli che ha aggravato di fatto la crisi della giunta municipale. Non nego che questa cosa mi ha lasciato sconcertato e con me quegli elettori che lo hanno scelto come massimo rappresentante di questo municipio. Caradonna ha giustificato la sua adesione all’API sostenendo che il Partito Democratico non si è mai consolidato secondo le idee dei fondatori, confermando il pensiero di Rutelli sul partito incompiuto. È certo che non siano solo questi i motivi per una decisione così grave, per costruire un partito si lavora dall’interno e si confrontano le idee, e dalle parole del presidente si è avvertita la delusione per un sostegno non convinto e solo parziale da parte dei suoi ex compagni di partito alla sua linea di azione.
Non vogliamo giudicare le ragioni che hanno portato a questa decisione personale ma, logicamente, siamo preoccupati per i risvolti sull’amministrazione del V Municipio, primo fra tutti la ricerca di una nuova alleanza per sostenere la giunta. Non sarà facile alla luce di certe decisioni del presidente che hanno irritato la maggioranza, come il ritiro delle deleghe agli assessori e ai consiglieri frutto della bocciatura della modifica proposta sul bilancio del municipio.
Con una situazione così critica, non vogliamo definirla grave perché siamo certi che le parti in causa tenteranno di risolverla per non riversare sui cittadini queste beghe politiche, riteniamo che gli abitanti dei quartieri che ricadono in questa amministrazione vadano informati e per questo abbiamo posto a Ivano Caradonna cinque domande:

1) Quali sono i motivi che l'hanno spinta a lasciare il Partito Democratico per convergere in Alleanza per l'Italia di Francesco Rutelli?

Innanzitutto vorrei che i cittadini sapessero che è stata una scelta consapevole, ma altresì sofferta, visto che la mia storia è fortemente radicata in quella del centrosinistra italiano. Ho lasciato il Pd perché in me è maturata la fine di una speranza, ovvero che il Partito Democratico potesse essere la casa non solamente della Margherita e dei Ds, ma anche di tutti coloro che sono impegnati quotidianamente nel terzo settore, nel privato sociale, nel volontariato. Il grande progetto di avere un Pd che fosse un partito dove poter ritrovare l’entusiasmo di fare politica in senso innovativo è purtroppo fallito. Da qui è nata la mia volontà di aderire all’Api di Francesco Rutelli, dove fin da subito si è resa evidente l’inclinazione di questo nuovo partito di saper pensare a un progetto per la città che sia lungimirante e che abbia come interesse primario la necessità di lavorare praticamente per Roma e per l’intero Paese, realizzando quelle riforme urgenti che oggi sono impedite da un’eccessiva prevalenza di tatticismi di partito.

2) Come hanno reagito i suoi ex compagni di partito?

Forse bisognerebbe chiederlo a loro. Per quello che posso dire io, spero che la mia scelta non comprometta la capacità di una squadra di politici di portare avanti gli impegni presi con i cittadini, nostri elettori, attraverso un confronto sereno di idee. Le libertà di scegliere e di pensare sono due prerogative imprescindibili non solo di un politico, ma innanzitutto di un uomo. Credo che il centrosinistra abbia bisogno di ritrovare queste caratteristiche, che comunque recentemente ha saputo apprezzare ad esempio nelle parole e nelle scelte del presidente della Camera Gianfranco Fini.

3) Quale sarà la reazione della giunta del V Municipio che già vacilla per altri motivi legati alla spesa pubblica?

Intanto vorrei spiegare che l’azzeramento delle deleghe ad assessori e consiglieri è scaturito dalla necessità di rafforzare l’efficienza e l’efficacia dell’azione sul territorio da parte del Municipio. Cosa resa ancor più urgente dal mal governo della città portato avanti dalla giunta Alemanno. In riferimento alla spesa pubblica, è bene chiarire una volta per tutte che la rimodulazione di bilancio proposta in Consiglio e non approvata, non prevedeva nessun tipo di aggravio per i cittadini, quanto piuttosto rispondeva ad una evidente necessità di ridistribuire risorse anche per quelle voci, come la cultura e l’informazione, che erano state sottostimate o addirittura non considerate, nel Bilancio proposto per il V Municipio. Le risorse soggette allo storno, inoltre, erano state recuperate da quelle previste per la manutenzione dell’attuale sede del Municipio, alla luce del prossimo trasferimento dello stesso in via del Forte Tiburtino e, mi preme specificare, salvaguardando in pieno le risorse destinate al sociale e alla manutenzione di scuole e strade del territorio.

4) Che cosa vuole dichiarare ai cittadini che l'hanno votata e che potrebbero essere sconcertati da questa decisione?

Io sono stato eletto Presidente del V Municipio nel 2001, confermato nel 2006 e ancora nel 2008. Per tutte e tre le volte il programma condiviso con la maggioranza, per il quale i cittadini stessi mi hanno eletto, è stato la guida dell’azione della mia giunta sul territorio. Un programma nato da un confronto aperto e partecipato con le forze politiche elette, ma anche con i principali attori della Tiburtina ( le organizzazioni sindacali, il terzo settore, il mondo dell’imprenditoria ), che ci hanno aiutato a comprendere le priorità, le emergenze, le difficoltà e, perché no, anche i sogni di questo meraviglioso territorio. Io continuerò a lavorare per quel programma che mi ha fatto diventare, per la terza volta e con orgoglio, Presidente di questo Municipio, interpretando il mio ruolo in modo aperto a raccogliere istanze dei cittadini e a rivalutare insieme le scelte condivise due anni fa.

5) Quali sono i suoi progetti futuri per questo quartiere? Resterà legato a questo collegio elettorale, anche se avrà certamente obiettivi più ambiziosi?

Il quartiere Colli Aniene ha bisogno di decoro urbano e per questo continuerò a sollecitare l’assessore all’Ambiente Fabio De Lillo affinché mantenga le promesse fatte ai cittadini di visitare con loro il territorio. In questo senso, è necessario che presto venga sgomberato il campo nomadi La Martora per poter finalmente recuperare l’area e veder realizzato su di essa quanto previsto nei programmi stilati, a partire dal Punto Verde Qualità.
Riguardo l’ultima domanda sul collegio elettorale mi lasci chiarire che alla base della mia scelta non c’è nessuna promessa di poltrone. Continuerò a lavorare come fatto in tutti questi anni per il V Municipio, per Roma, ma in un partito nuovo, nel quale ho trovato uno spazio per portare avanti, insieme al centrosinistra, i grandi progetti per la città, in vista di Roma capitale e dell’area metropolitana, sperando di tornare presto a governarla adeguatamente.

Ringraziamo il Presidente Ivano Caradonna per la disponibilità dimostrata.(BT)

Antonio Barcella
www.collianiene.org

 

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