Focus sulle difficoltà delle scuole di Colli Aniene
Intervista all’Associazione culturale
“I nostri figli al centro della sQuola - ONLUS”

18 novembre 2011 – Prosegue la nostra inchiesta sui problemi che attanagliano le scuole del nostro quartiere. Oggi abbiamo incontrato Vittorio Baiocco Presidente dell’Associazione culturale “I nostri figli al centro della sQuola - ONLUS”, un sodalizio che riunisce i genitori degli scolari/studenti che frequentano gli istituti scolastici di Colli Aniene. Abbiamo affrontato di proposito le questioni generali e non i singoli episodi, concordando sul fatto che tutte le scuole soffrono di una sindrome comune.

1. Abbiamo letto sul sito internet da voi gestito lo slogan della vostra associazione culturale che riassume l’impegno verso l’educazione scolastica: “Perché i nostri figli meritano una sCuola con la C e non con la Q”. Può presentare in breve i fini che vi prefiggete e le attività che state sviluppando?
Lo scopo e le finalità si posso trovare sullo Statuto che è pubblicato nel nostro sito, www.ifiglielasquola.it, ma detto un poche parole, quello che vorremo fare è creare una sinergia tra il "mondo scuola" ed il "mondo famiglia", che sempre di più, la società di oggi, sta allontanando. Ciò comporta collaborare con le Educatrici - Maestre e Professoresse, dei vari ordini di scuola, sopratutto impegnandosi come rappresentanti di classe, essere eletti nei Comitati di Gestione, nei Consigli di Scuola e nei Consigli d'Istituto; ma anche nella commissioni mensa. Cercando di portare al'esterno il lavoro che si fa in queste riunioni. Proponendo Progetti a "misura di tasca", ma validi dal punto di vista educativo. Senza dimenticare la parte più "sconosciuta" cioè i rapporti con le istituzioni, Municipio e Comune, avendo rapporti con gli ufficio scolastici, gli uffici tecnici e la parte politica.

2. Molti edifici scolastici di Colli Aniene, costruiti quasi quaranta anni fa, presentano segni di decadimento sia all’esterno che nelle aule. Quali sono, secondo lei, le priorità da affrontare per la sicurezza e il decoro degli istituti scolastici?
Il recente nubifragio che si è abbattuto su Roma ha evidenziato il pericolo maggiore: la pioggia nelle aule, che comporta varie problematiche, oltre alla sicurezza per i piccoli alunni, ma anche per i degrado che, inesorabilmente, avviene all'interno delle aule e delle scuole. Occorre il rifacimento urgente di molti tetti e soprattutto la loro manutenzione programmata al fine di evitare l’occlusione dei tubi di scarico con quanto si deposita e non viene rimosso. L’imbiancatura delle aule, la sostituzione delle corde delle tapparelle e piccole manutenzioni, spesso, sono demandate al volontariato dei genitori che si prestano con piacere a creare un ambiente idoneo per i ragazzi. La situazione all’esterno è molto più critica e complessa. La manutenzione, fornita dal Servizio Giardini del Comune di Roma, appare insufficiente a rimuovere le erbacce che si formano velocemente, ed è quasi nulla rispetto alla potatura degli alberi che rappresentano un grave problema di sicurezza. Spesso i rami dei pini all’interno dei giardini si spezzano e rischiano di cadere sulle teste dei ragazzi. Le scuole inviano puntualmente le richieste di manutenzione al Municipio ma per il 90% delle volte non ci sono fondi disponibili per soddisfarle nei tempi dovuti.

3. La cronaca sui fatti di violenza che avvengono nelle scuole presenta casi sempre più allarmanti e con episodi sempre più preoccupanti nella loro tragicità. L’opinione pubblica è sconcertata davanti ai ripetuti episodi di bullismo e prevaricazione da parte di alcuni studenti verso i più deboli. Ritiene che le scuole di Colli Aniene siano preparate ad affrontare questa piaga sociale e a dare risposte convincenti utilizzando il sostegno di genitori e psicologi?
Purtroppo c’è ancora molto da fare da questo punto di vista. I genitori non sono pronti ad accettare che i loro figli possano essere dei "bulli" o "piccoli teppisti". ovviamente questo modo di essere rappresenta un disagio, che spesso le famiglie si rifiutano di vedere. Il personale insegnante non ha, spesso, la predisposizione all’utilizzo del supporto psicologico e a volte fanno resistenza a questa innovazione. Crediamo che l’iniziativa debba partire dai genitori che devono fornire una prova di maturità. Oggi il fenomeno del bullismo è molto cambiato, dai tempi nostri, una volta bastava una scazzottata, oggi, forse perché spesso i nostri figli girano con telefonini costosi o troppi soldi in tasca, si può arrivare a mostrare un coltellino...

4. Il MIUR ha invitato le scuole a potenziare conoscenze, abilità e competenze informatiche in tutti gli ambiti disciplinari. Al tempo stesso ha tagliato diversi fondi destinati alle scuole. Giudica conciliabili le due azioni?
Ovviamente la risposta è negativa. Sempre più spesso le scuole sono lasciate al solo supporto economico, o all'iniziativa dei genitori. Questo, ovviamente, non può essere conciliabile con gli intenti di chi da gli indirizzi, ma poi non si ricorda di prevederne le spese.

5. Un numero sempre maggiore di studenti/scolari di lingua straniera vengono accolti nelle nostre aule. Crede che la scuola pubblica sia preparata a strutturare, in relazione ai bisogni di ciascuno, un’adeguata azione didattica per l’inserimento dei ragazzi stranieri?
Il problema principale è la scarsa conoscenza della lingua italiana da parte di ragazzi stranieri. La scuola non è preparata ad accoglierli adeguatamente. L’iniziativa viene spesso lasciata al singolo insegnante. In una classe integrata il docente si trova di fronte al dilemma se ritardare i progressi di tutta la classe o abbandonare chi avrebbe bisogno di un adeguato sostegno. Anche in questo caso servirebbe più attenzione da parte delle Istituzioni: accoglienza sì ma adeguata a chi si accoglie ed a chi deve accogliere.

6. Come giudica la didattica e i metodi di insegnamento attuati nelle nostre scuole?
Dipende molto dalla scuola e dagli educatori che si incontrano. Troppo spesso assistiamo ad una rincorsa alle "voci" dei genitori che, poi, fanno la “corsa” per aggiudicarsi la scuola e la sezione migliore. Questo è indice di una scuola che non ha uno standard medio alto d'insegnanti, vuoi per "stanchezza" di alcuni insegnanti, vuoi perché le famiglie hanno demandato troppo alla scuola, vuoi perché alcuni, per fortuna pochi, insegnanti non sono all'altezza del loro compito. Ci sono, però, nel nostro quartiere, delle "isole felici".

7. Come valuta i servizi di mensa che qualche volta sono stati indicati come responsabili di disturbi gastro-intestinali che hanno colpito gli alunni? Reputa che i controlli messi in atto siano sufficienti a garantire la sicurezza sanitaria dei bambini?
Tutto sommato ritengo che la media dei servizi ausiliari sia buona. Nonostante gli accurati controlli, il singolo episodio può accadere durante un arco temporale molto lungo. I genitori esprimono i loro dubbi alla scuola attraverso le segnalazioni, delle Commissioni Mensa ai Direttori Didattici. Non sappiamo che fine facciano questi rapporti. Ricordiamo solo che una relazione negativa può far mettere in cattiva luce chi gestisce il servizio e, addirittura, far perdere l’appalto alla ditta fornitrice.

8. Ci sono altri argomenti che vuole portare in evidenza ai lettori del nostro sito web?
L’attenzione delle istituzioni al mondo scolastico è molto calata negli ultimi anni. C’è bisogno di molta collaborazione da parte dei genitori e delle associazioni territoriali per riportare al giusto livello di interesse i diritti dei ragazzi, che rappresentano il nostro futuro. Per questo lancio un appello a tutti i genitori di buona volontà affinché si uniscano a noi per aiutarci a rendere le scuole del quartiere, del Municipio e di Roma delle scuola con la "C" e non lasciarle con la "Q".

Antonio Barcella
www.collianiene.org
news@collianiene.org

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