Accorato appello di un cittadino a Sveva Belviso per la tutela dai roghi tossici

31 gennaio 2013 Pubblichiamo la lettera inviata da un cittadino all’assessore di Roma Capitale Sveva Belviso riguardante il pericolo per la salute e l’ambiente di Roma per le sostanze letali sprigionate nell'aria dai roghi tossici che vengono appiccati in prossimità degli insediamenti nomadi. Non entriamo nel merito del contenuto perché la materia trattata è delicata e, come abbiamo avuto modo di sostenere più volte, si tratta di un problema complesso che riguarda i diritti di tanti residenti del V e del VII Municipio e della stessa popolazione rom. Siamo certi solo di una cosa: il problema va affrontato subito! Non si può continuare ad ignorarlo per la comodità di chi è stato eletto per risolverlo e non l’ha ancora fatto.

On Sveva,sono di nuovo qui a chiederLe aiuto. A distanza di circa un anno da quando ci siamo sentiti, persiste la nostra vita quotidiana avvelenata dai fumi cancerogeni prodotti dal campo di via Salviati. Interi quartieri sono in balia di queste persone che non rispettano le regole e ci avvelenano a tutte le ore del giorno, dalla mattina alla notte bruciano materiali plastici, ho visto dare alle fiamme senza scrupoli montagne di elettrodomestici recuperati, insieme a divani, sedili di auto ecc, montagne alte 3-4 metri che hanno sprigionato diossina a volontà e colonne nere di fumo gigantesche. Anche la sera del 24 dicembre dalle 21 alle 24 c'è stato un rogo immenso e devastante e anche durante tutte le feste natalizie in generale i roghi non sono mancati. Perché il campo di via Salviati, che è diviso in due, uno regolare (che è civilissimo) e in uno abusivo, non viene smantellato per la parte non autorizzata? Le persone del lato abusivo sono quelle che delinquono quotidianamente e accendono questi roghi per recuperare rame rubato, questi atti sono attentati alla salute pubblica più che evidenti. La storia è nota, le denunce fatte in abbondanza, la gente esasperata, manifestazioni, articoli sui giornali. Sono ben 3 i quartieri avvelenati ogni giorno, Colli Aniene, Tor Sapienza e Collatino. Ma questi agenti cancerogeni e riconosciuti altamente pericolosi per la salute (anche letali in pochi anni) vengono trasportati dai venti a molti chilometri di distanza e uccidono lentamente anche chi non sente l'odore di plastica bruciata ma la respira inconsapevolmente. Un problema che riguarda quindi tutta la città di Roma e l'ambiente in generale. Tutto questo è certificato anche dalla ASL di Roma, documentazione condivisa più volte per questi temi. Scambiamo mail ogni giorno con i comitati di quartiere e le persone che abitano queste zone, sono esasperati e pieni di rabbia, esiste anche il rischio concreto che qualcuno possa arrivare pensare a gesti eclatanti perché non si vedono più tutelati dallo Stato. Vi chiediamo un intervento risolutivo e definitivo, che possa mettere davvero fine a questi attentati alla nostra salute che ad oggi non dovrebbero assolutamente essere permessi in un paese civile. Vi ringrazio a nome mio e di tante altre persone. Saluti. Stefano.

Antonio Barcella
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news@collianiene.org

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Commenti

2 febbraio 2013 Salve, riporto estratto notizia dal Messaggero del 28 gennaio u.s in merito alla pericolosità dei roghi illegali per dare massima diffusione tramite vostra spettabile Redazione: "Va ribadito che tutti questi roghi sono illegali ed integrano due reati: art. 256 D.lgs n. 152/06 ed art. 674 Codice Penale. Dunque, ogni organo di polizia statale o locale ha il dovere di intervenire per far cessare tali illeciti penali e denunciare i responsabili, attivando anche i Vigili del Fuoco per spegnere il falò. ed impedire così la continuazione dei reati stessi e del connesso danno alla salute pubblica. E ogni cittadino ha la possibilità di telefonare ad un qualsiasi numero di forza di polizia come soccorso pubblico per segnalare uno di questi roghi e chiedere l’intervento di una pattuglia." Claudio