Don Luigi Ciotti al Liceo Benedetto Croce a Colli Aniene

10 aprile 2013 – Questa mattina, intorno alle 10, Don Luigi Ciotti incontrerà gli studenti del Liceo "Benedetto Croce" in viale Bardanzellu (Colli Aniene), da alcuni anni coinvolti in progetti ed iniziative di Libera. Ricordiamo che questa associazione si occupa di promozione sociale, riconosciuta dal Ministero dell'interno, dedita a sollecitare e coordinare la società civile contro tutte le mafie e favorire la creazione e lo sviluppo di una comunità alternativa alle mafie stesse.
L'incontro avverrà nella palestra dell'istituto ed approfondirà le tematiche della legalità e della giustizia sociale.
Don Ciotti è stato più volte membro del Consiglio presbiterale e del Consiglio pastorale della Diocesi di Torino. Nei primi anni ottanta è docente presso la Scuola superiore di polizia del ministero dell’Interno. Giornalista pubblicista dal 1988, collabora con vari quotidiani e periodici. Nel marzo 1991 è nominato Garante alla Conferenza mondiale sull’AIDS di Firenze, e nel marzo 1995 presiede la IV Conferenza mondiale sulle politiche di riduzione del danno in materia di droga. Negli anni è invitato a tenere conferenze sul tema delle dipendenze in vari Paesi (Gran Bretagna, USA, Giappone, Svizzera, Spagna, Grecia, ex Jugoslavia). In tempi più recenti, è chiamato a parlare due volte in Messico, la prima dalla Commissione sociale della Chiesa, la seconda dalla Conferenza episcopale.
Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana. Il 1º luglio 1998 riceve a Bologna, su proposta del consiglio della facoltà di Scienze della formazione, e il 15 giugno 2006 dall’Università di Foggia la laurea honoris causa in Giurisprudenza. È inoltre cittadino onorario di numerose città in tutta Italia.
Nel 2012 ha ricevuto il Premio Nazionale Nonviolenza conferito dall'Associazione Cultura della Pace «per la sua indefessa opera nei confronti dei più emarginati, degli ultimi della società, per il recupero degli esclusi e per il lavoro di coscientizzazione della società nei confronti del fenomeno mafioso e dei suoi meccanismi, che portano alla costruzione di modalità conniventi e conservative di equilibri non trasparenti, rendendo le comunità civili e sociali, assuefatte alla mancanza di una cultura di legalità, democratica, solidale e pacifica. Seguendo l’esempio di Danilo Dolci, ha realizzato e aiutato a realizzare, attraverso metodologie nonviolente, azioni atte al riscatto sociale ed al raggiungimento della piena emancipazione politica, culturale ed economica» (Fonte wikipedia).

Antonio Barcella
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