Storia e curiosità sui Personaggi delle vie di Colli Aniene: Ettore Franceschini

3 settembre 2014 Viale Ettore Franceschini segna in un certo modo la centralità del quartiere di Colli Aniene. La sua collocazione va da viale Togliatti, quasi a ridosso dell’autostrada A24, fino a Piazzale Camillo Loriedo costeggiando, oltre l’abitato, diverse aree verdi: parco dell’Anfiteatro, area verde di via Zanardi e il parco di Dolce e Salato con le sue caratteristiche fontane. Lungo questa strada, inoltre, sorge la chiesa di Santa Bernadette Soubirous, luogo di culto per la comunità cattolica e fulcro culturale del quartiere. Dove il viale si allarga in maniera considerevole, tra la Coop e il porticato posto sull’altro lato della strada, ha rappresentato per i primi residenti la “piazza di Colli Aniene”. Infatti i ragazzi di allora usavano dire “ci vediamo stasera in piazza” riferendosi a quel tratto di viale. A distanza di anni dalla sua progettazione, purtroppo, ci sono ancora problemi non risolti come l’illuminazione dei due viottoli di attraversamento della carreggiata centrale e l'inquinamento elettromagnetico prodotto dall'elettrodotto che trasporta l'energia elettrica.
Ettore Franceschini nacque a Perugia il 30 agosto 1889 e morì a Roma il 9 dicembre 1960. La storia politica di Ettore Franceschinisi svolse negli anni drammatici e violenti a cavallo delle due guerre mondiali e si inquadra nel periodo delle lotte operaie, delle speranze rivoluzionarie e della reazione fascista. Fu sindaco di Perugia dal 28 ottobre 1920 al 4 maggio 1921: pochi mesi ma ricchi di implicazioni e di conseguenze per le sorti dell’amministrazione della città. La sua elezione ebbe un importante significato per Perugia, per la prima volta una lista elettorale dichiaratamente socialista, composta da artigiani, operai, contadini, otteneva la maggioranza a Palazzo dei Priori. Ettore Franceschini fu un autodidatta dal punto di vista politico, si formò attraverso le lotte sindacali e nelle riunioni di partito, per questo fu un’autentica novità quando occupò la poltrona più rilevante nella Sala del Malconsiglio. L’entusiasmo iniziale per la sua elezione fu presto contrastato da attacchi e da ingiurie dell’opposizione fino a che gli squadristi fascisti dettero l’assalto al Comune e l’amministrazione liberamente eletta fu sostituita da un commissario prefettizio. Pagò i suoi ideali durante il ventennio con sacrifici e privazioni pesanti. Fu condannato a cinque anni di domicilio coatto, scontato prima a Favignana e poi a Lipari. Rimase sempre nel mondo della politica con ruoli di secondo piano anche nell’Italia repubblicana e in seguito alla scissione di Palazzo Barberini si schierò nelle file di Saragat.
Difficile comprendere come, ad un personaggio politico di relativa importanza e con pochi contatti con la città di Roma, sia stata assegnata la dedica di una viale centrale ed importante per il nostro quartiere. Non discutiamo la persona o i suoi trascorsi storici ma i criteri con cui i responsabili della toponomastica romana assegnano i nomi alle vie della nostra città. Non vi neghiamo che abbiamo trovato una certa difficoltà a trovare biografie di Ettore Franceschini che non risulta presente neppure sui siti di Wikipedia e della Treccani, ossia le enciclopedie più diffuse del web italiano. A nostro parere, questa strada ed altre vie del quartiere potevano essere intitolate a tanti illustri personaggi, di questo territorio o di maggiore levatura nazionale, che nel tempo hanno contribuito a diffondere la cultura romana nel mondo.

Antonio Barcella
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