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novembre 2010 – Uno dei tanti parchi di Colli Aniene, neanche
dei più belli della zona, posto tra via Fausto Gullo e Via
Caterina Martinelli è stato teatro di un episodio increscioso
che dimostra la maleducazione di alcune persone che non meritano l’affetto
neppure dei loro amici animali. Questo parco è attrezzato con
una serie di giochi per bambini e, per la sua vicinanza all’asilo
comunale, è molto frequentato dai piccoli del quartiere. Una
frequentazione allegra e spensierata in cui i bambini si rincorrono
a vicenda mostrando la loro felicità e, spesso, si rotolano
in quell’erba insalubre che, purtroppo, ospita gli escrementi lasciati
dai cani condotti in quel luogo dalle “bestie” dei loro proprietari.
Nessun riguardo da parte loro per quei piccoli che rappresentano il
nostro futuro, troppo scomodo condurre i loro animali qualche centinaio
di metri più avanti, in un altro luogo meno frequentato dai
piccini. Se il cervello di certe persone non arriva a capire che possono
arrecare un danno ai bambini, il senso di civiltà imporrebbe
almeno di raccogliere sempre gli escrementi del proprio cane. Invece
proprio questa mattina, una signora con il suo doberman è stata
richiamata al dovere da un uomo, che aveva visto defecare il suo cane
nel parco attrezzato e lasciare gli escrementi sul posto. La donna
se ne è infischiata altamente del richiamo lasciando l’omaggio
a grandi e bambini che arriveranno più tardi a calpestarlo.
Sappia questa “cara” signora che il suo gesto verrà segnalato
alle autorità competenti, perché la sua maleducazione
serva da esempio anche alle altre “bestie” che portano i loro animali
dove non dovrebbero. È logico che stiamo parlando di alcuni
casi limite, per fortuna la maggior parte di coloro che scelgono la
compagnia di un animale hanno un senso di civiltà superiore,
alcuni di loro accompagnano i loro cani nei parchi adibiti agli animali
che sono presenti nel quartiere, spesso sobbarcandosi lunghe distanze.
Quelli di cui stiamo parlando sono persone ignoranti che non meritano
di vivere in una comunità e i loro cani non hanno alcuna colpa
per tali atteggiamenti assurdi: siamo sicuri che se l’animale potesse
parlare insegnerebbe qualcosa di utile a chi li conduce a passeggio
in certi luoghi.
Antonio Barcella
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