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Inciviltà e disservizi producono i medesimi danni all’ambiente

24 gennaio 2017 - Tante immagini di ambienti sporchi e piccole discariche compaiono quasi ogni giorno sui social network o sulle bacheche di internet e il dibattito si accende su quali siano le cause che originano questo fenomeno: inciviltà o disservizi? In realtà i sostenitori dell’uno o dell’altro pensiero possono portare tanti fatti a sostegno della propria opinione e spesso entrambe le posizioni hanno ragione da vendere. Abbiamo fatto un giro del quartiere, armati di macchina fotografica, e abbiamo documentato tante immagini di danni all’ambiente. Ad esempio un cestino strapieno da giorni è un disservizio come lo sono le strade non pulite da mesi (o da anni) nonostante un contratto di servizio che impone ad AMA di farlo. Non regge la giustificazione dei macchinari rotti, è competenza di AMA programmare un servizio all’altezza delle aspettative. Ma tanti piccoli cumuli di rifiuti accantonati in strade o spazi verdi sono il frutto dell’inciviltà di alcune persone, come lo sono cestini bruciati o distrutti dai soliti vandali, come lo sono bottiglie abbandonate al fianco delle panchine con un cestino posto a meno di quattro metri e la campana di vetro per la raccolta a circa quaranta metri. La stessa inciviltà che usano alcuni esercizi commerciali che abbandonano i propri rifiuti a pochi metri dal proprio negozio o lasciano i bidoni di raccolta personale lungo i marciapiedi per tutto il giorno quando dovrebbero tenerli in un deposito non visibile. Perché per questi “signori” l’AMA non usa lo stesso sistema di sanzione con cui si accanisce sui condomini?
Continuando nel nostro viaggio dobbiamo addebitare come disservizio i cumuli di foglie mai rimossi che ostruiscono le caditoie e i passaggi pedonali. Vista la situazione di questi giorni, siamo quantomeno fortunati che a Roma non si verificano da tempo grossi temporali altrimenti, senza deflusso dell’acqua, ci ritroveremmo con strade allagate e impraticabili.
Un discorso a parte merita il mercatino di via D’Onofrio dove è diventata ormai prassi quella di abbandonare i rifiuti sui marciapiedi o sotto ai cespugli. Lo spettacolo orrendo, fatto di cartacce e verdure abbandonate lasciate sull’area parcheggio quando vengono rimossi i banchi, è deprimente. Sono proprio quei rifiuti che al primo soffiare di vento si spargono lungo tutte le strade adiacenti senza che qualcuno le rimuova. Purtroppo la pulizia si limita solo all’area parcheggio e quello che vola rimane in eredità al quartiere. Dobbiamo dire che quando quell’area veniva pulita direttamente da AMA, prima che fosse appaltata ad una ditta esterna, il servizio fornito ci appariva migliore ma pur sempre insufficiente.
Il massimo grado di inciviltà si raggiunge con azioni disgustose da parte di alcuni “selvaggi” (chiamarle persone offenderebbe la categoria) che abbandonano rifiuti speciali sul territorio ossia quegli scarti che vanno trattati in maniera speciale (come le tante batterie d’automobile che si trovano accanto ai marciapiedi o addirittura un gran numero di pneumatici lasciati abbandonati in via Scalarini). Gli autori di queste deplorevoli azioni meriterebbero di vivere nelle caverne e non in una comunità.
Per combattere questi fenomeni abbiamo solo due possibilità: mostrare con il nostro esempio che nel nostro quartiere esistono tante persone civili che vogliono vivere in un ambiente pulito e curato e procedere alle segnalazioni al Municipio, ad AMA e alla Polizia Municipale di comportamenti inadeguati.

 

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