13 giugno 2017 - ”Roma è sottoposta ad una forte pressione migratoria. Così non si può andare avanti. Ho inviato nei giorni scorsi una lettera al Prefetto di Roma per chiedere al Ministero dell’Interno una moratoria sui nuovi arrivi di migranti in città”. Lo dichiara in una nota la sindaca Virginia Raggi.

“Dal primo giorno del nostro insediamento abbiamo lavorato pancia a terra sulla questione immigrazione. Con la Prefettura c’è un ottimo rapporto di collaborazione e di confronto su una tematica così complessa. L’emergenza accoglienza è una delle tante che abbiamo ereditato. Un’emergenza aggravata anche dall’inerzia di chi negli anni si sarebbe dovuto occupare dell’assistenza dei migranti.
Non permetteremo più a nessuno di mangiare sui più deboli. E allo stesso tempo è ora di ascoltare i cittadini romani: non possiamo permettere di creare ulteriori tensioni sociali. Per questo trovo impossibile, oltre che rischioso, pensare di creare altre strutture di accoglienza.
Mi auguro davvero che questo appello non cada nel vuoto. E soprattutto che il Governo tenga conto di queste mie parole nel momento in cui dovranno decidere dove inviare nuovi migranti. Chiederò un incontro al responsabile del Viminale per intervenire sul tema degli arrivi incontrollati”.
Una lettera che non mancherà di scatenare nuove e roventi polemiche sul discorso dell’accoglienza migranti. Ma cosa vuole il cittadino romano in merito ad un problema certamente complesso e di difficile soluzione? È una risposta che merita un minimo di analisi che deve andare oltre gli schieramenti politici e le ideologie partitiche ormai archiviate. Roma è stata sempre, e lo è tutt’ora, una città che spalanca le braccia a qualsiasi ospite, dal turista al migrante. Non si può negare, però, che i costi dell’accoglienza sottraggono tante risorse al paese in un difficile momento economico e la sicurezza dei quartieri e delle città non è garantita a livello di qualche anno fa in quanto tanti appartenenti alle forze dell’ordine vengono adibiti ai necessari servizi di controllo antiterrorismo.
Tutto questo genera reazioni, perlopiù negative, nei confronti degli immigranti ma del tutto naturali. L’essere umano quando recepisce “la minaccia dell’altro” reagisce, nella maggior parte dei casi, mettendosi sulla difensiva ed è disposto ad accettare perfino provvedimenti che limitano la libertà di comportamento dell’individuo. In tutto questo la città si divide tra chi è favorevole all’accoglienza e chi è contrario, proprio come accade in tutta Europa dove abbiamo visto comportamenti diversi tra chi “alza i muri” e chi firma petizioni per accogliere uomini che scappano da guerre e carestie. Da ogni punto di vista ci sono ragioni condivisibili e la soluzione al problema non è semplice ma va cercata per non fornire alcun alibi a chi cerca solo conflitti sociali.

SCIASCIA IV MUNICIPIO - LETTERA RAGGI AL PREFETTO TIRA SU MURI E NON TROVA SOLUZIONI "La lettera che la Raggi ha scritto al Prefetto chiedendo di fatto di chiudere le frontiere di Roma al flusso dei migranti ha dell'incredibile Anziché cercare di organizzare la città per accogliere al meglio i tanti migranti che arrivano quotidianamente sulle coste italiane, garantendo dignitá umana a chi arriva ed evitando continui sgomberi che hanno peraltro un costo per i cittadini romani, si preferisce spostare il problema. Si preferisce usare la lingua della demagogia al posto di quella della ragione, come se si potesse risolvere il tema dell'accoglienza alzando muri. Mi appello alla Sindaca Raggi affinchè si ricreda e cerchi invece di istituire un tavolo di confronto con tutte le associazioni di volontariato che lavorano da anni con i migranti per pianificare e organizzare al meglio la città per garantire l'accoglienza a migranti e transitanti." Così in una nota il Consigliere PD IV Municipio Emiliano Sciascia.

Antonio Barcella
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