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Allarme siccità in Italia – Anche a Roma i primi provvedimenti per evitare spreco di acqua

26 giugno 2017 - L’Italia è da qualche giorno alle prese con l’allarme siccità e con la conseguente crisi idrica che sta colpendo gran parte della penisola. Dopo la richiesta al Governo dello stato di emergenza, avanzato nei giorni scorsi da alcune regioni (Emilia Toscana, Veneto e Sardegna), il Consiglio dei ministri ha deliberato la dichiarazione dello stato di emergenza nelle Province di Parma e Piacenza, stanziando 8 milioni e 650 mila euro. “La siccità ha colpito la food valley italiana. Tra la provincia di Parma e quella di Piacenza - precisa Coldiretti - si coltiva 1/4 del pomodoro da conserva Made in Italy. Ma a soffrire è l'intero bacino idrografico del Po, da cui dipende il 35% della produzione agricola nazionale. Sotto assedio sono province dove l'acqua è indispensabile per coltivare granturco e foraggio per nutrire oltre 650 mila bovini, che producono latte per i principali formaggi Dop italiani, come il Parmigiano Reggiano, e 1,5 milioni di maiali, che forniscono le cosce per prosciutti Dop di Parma e di Modena e carne per salumi Dop come il Culatello di Zibello.

Critica la situazione anche in Toscana. Nella piana del Grossetano è andato perso oltre il 50% del raccolto di grano e sono a forte rischio i pomodori, ma anche i foraggi, la vite e l'ulivo se permarrà questa carenza di piogge. Anche nel Lazio siamo in forte sofferenza soprattutto per quanto riguarda il bacino idrografico del lago di Bracciano, che rifornisce di acqua la capitale, il cui livello, a fine maggio, era di +5 cm sullo zero idrometrico.
Per far fronte all’emergenza la sindaca di Roma Virginia Raggi ha emesso un'ordinanza (ordinanza 89 del 22 giugno 2017) che stabilisce di limitare l'uso dell'acqua per annaffiare orti e giardini, riempire piscine, lavare auto e per qualunque uso ludico o che non sia quello del servizio personale. L'ordinanza resterà in vigore fino a settembre sull'intero territorio di Roma Capitale. Il provvedimento consente l'uso di acqua potabile per usi domestici e sanitari, inclusi i servizi pubblici di igiene urbana. Acea e vigili urbani faranno controlli per verificare il rispetto del provvedimento. Multe salate per chi trasgredisce: sanzione amministrativa pecuniaria da € 25,00 a € 500,00. Intanto si stanno valutando nuovi provvedimenti per Roma, tra i quali la chiusura delle fontanelle in strada.

Antonio Barcella
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