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Che succede al Parco di Aguzzano? Il 9 febbraio assemblea pubblica

30 gennaio 2019 - Negli ultimi mesi realtà sociali, associazioni, comitati e abitanti dei quartieri Casal de’ Pazzi-Nomentano, Rebibbia e Ponte Mammolo si sono trovati di fronte a una nuova emergenza speculativa sul Parco Regionale Urbano di Aguzzano, riguardante stavolta il Casale Alba 1, uno dei 5 casali storici dell’Agro romano presenti nel Parco. Il Piano d’Attuazione del Parco, punto fermo a tutela di quest’area verde, prescrive la destinazione d’uso dei casali: attività socio-culturali rivolte agli abitanti dei quartieri limitrofi. Nel caso di Alba 1 è prevista una “Casa del Teatro”. L’estate scorsa è emersa la volontà della Giunta Municipale Della Casa di mettere a bando, senza curarsi dei vincoli del Piano, la concessione per l’utilizzo del Casale Alba 1. La stessa Giunta ha disertato, lo scorso 18.10, una Commissione Trasparenza convocata in IV Municipio, su pressione dei comitati, per far chiarezza sulla vicenda. Il 18 novembre le realtà del territorio hanno organizzato un’iniziativa pubblica in cui si è ribadita la necessità di costruire un processo partecipato sulla destinazione del Casale Alba 1, la sua funzione pubblica e la possibilità di renderlo al più presto fruibile. Con la delibera n.21 del 12/12/2018 la Giunta Della Casa ha invece stabilito, senza consultare, come prescritto, l’ente gestore Roma Natura né la Regione, di mettere a bando la concessione per il Casale Alba 1 con attività private a tema “food” focalizzate sulla pizza, violando i vincoli posti dalla Legge istitutiva del Parco e dal Piano d’Attuazione, e ignorando la richiesta di processo partecipativo da parte del territorio.

A seguito della presentazione di un’interpellanza ufficiale da parte degli abitanti, il 16 gennaio si è tenuto un Consiglio Municipale straordinario sulla vicenda. L’ordine del giorno, che chiedeva il blocco dell’iter della delibera e l’istituzione di un tavolo permanente tra realtà territoriali, abitanti dei quartieri interessati e istituzioni coinvolte nella gestione del Parco, è stato bocciato dalla maggioranza a 5 Stelle La presidente Della Casa e la maggioranza consiliare pentastellata hanno fatto generiche promesse di coinvolgimento dei cittadini nelle Commissioni consiliari, a fronte di una ben altra richiesta di partecipazione e trasparenza che va avanti da più di 5 mesi. Nei giorni seguenti al Consiglio, con un tempismo a dir poco sospetto, le forze dell’ordine hanno fatto visita al Casale Alba 2, provando a intimidire l’esperienza di autogestione portata avanti da 6 anni dagli abitanti dei quartieri intorno al Parco e riportare in ombra l’assurda vicenda del Casale Alba 1.

La storia di Aguzzano è storia di una comunità che si è sempre battuta per la sua tutela, a partire dalla lotta per l’istituzione del Parco nel 1989, che ha strappato questo polmone verde alla cementificazione. La stessa esperienza del Casale Alba 2 nasce da un’ampia mobilitazione nata nel 2011 contro un progetto che, al pari della pizzeria ad Alba 1, avrebbe stravolto la natura del Parco e dei suoi casali. Alba 2, dopo anni di abbandono, dal 2 dicembre 2012 è vivo e aperto alla collettività in maniera totalmente volontaria e senza finanziamenti: al suo interno si svolgono decine di attività gratuite, laboratori, iniziative, dibattiti, concerti, presentazioni, frequentate da centinaia di persone. Numerose le collaborazioni con il territorio, a partire dal Comitato Mammut, l’ASD Mammut Ponte Mammolo, la Scuola Giovanni Palombini, la parrocchia di S. Gelasio, il Museo di Casal dè Pazzi, i comitati e le associazioni della zona, della Tiburtina e di tutta la città. Persone da ogni parte di Roma, d’Italia e non solo, hanno avuto modo di attraversare il Casale Alba 2 e capire cosa rappresenti questo luogo di socialità, condivisione e difesa del territorio. Un’esperienza che non si può certo cancellare con un colpo di spugna o con qualche intimidazione.

Il Parco è, ancora oggi, tutelato dal basso dagli abitanti e da chi lo frequenta ogni giorno. Esistono già, ad Aguzzano, realtà che svolgono attività compatibili con una riserva naturale e con il Piano d’Attuazione: la Biblioteca Giovenale, l’Orto Giardino di Aguzzano, il Casale Alba 2. Da queste esperienze si dovrebbe ripartire anche per il futuro di Alba 1, su cui si potrebbe immaginare un progetto ampio che, coinvolgendo gli abitanti e le realtà sociali, non solo rispetti la destinazione d’uso di casa teatrale, ma includa anche un museo dell’agro romano, una casa del parco, un luogo a disposizione delle realtà sociali e degli abitanti, un punto di tutela della biodiversità. Con l’obiettivo di mettere al centro del suo futuro non il profitto di qualche privato, ma la gestione e la proprietà pubblica finalizzata alla conservazione e alla salvaguardia dei Casali e del Parco.

Torniamo a ribadire quello che, sin dagli anni ‘80, diceva chi lottava per il parco: su Aguzzano e i suoi casali non si deve speculare! Il futuro di Alba 1, come quello dell’intero Parco, deve essere frutto di un’interlocuzione politica tra istituzioni e territorio, e non di delibere speculative imposte dall’alto o di visite intimidatorie della forza pubblica. Si ribadisce la richiesta: bloccare l’iter della delibera 21 e istituire un forum tra realtà territoriali e istituzioni coinvolte nella gestione del Parco (Municipio IV, Comune di Roma, Ente gestore Roma Natura, Regione Lazio) per il futuro del Casale Alba 1.

Sappiamo bene che, in questa fase, problematiche del genere sono molto diffuse, sia nella nostra città che altrove. Perciò, per parlare di quanto sta accadendo e dei prossimi passaggi, invitiamo tutti e tutte coloro che vivono il Casale Alba 2 e il Parco, gli abitanti dei quartieri che si affacciano su Aguzzano, le realtà sociali, i comitati, le associazioni della zona, di Roma e della provincia ad un’assemblea pubblica cittadina Sabato 9 febbraio alle ore 17 presso il Casale Alba 2.

Locandina disegnata da Zerocalcare

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