6 novembre 2023 - Prendiamo spunto da un messaggio di una nostra lettrice ricevuto in redazione per affrontare il disagio di tanti bambini di fronte alle loro aree giochi interdette.
«Buongiorno, le scrivo a nome di molte mamme del nostro quartiere che sono arrabbiate e incredule per quanto sta avvenendo circa le molteplici recinzioni delle aree ludiche per bambini. La maggioranza delle chiusure risale alla fine del mese di agosto e come riportano le tabelle dei lavori dovevano essere riconsegnate alla comunità per il 31 dicembre p.v. Intanto 4 mesi di lavori per sostituire altalene, qualche attrezzatura obsoleta ed eseguire piccoli lavori mi sembrano eccessivi ma il bello è che questi lavori, ad oggi, non sono ancora iniziati da nessuno dei parchi recintati e le mamme non sanno più dove portare i bambini per qualche momento di svago. Era necessario chiudere le aree tutte insieme o potevano essere programmati una sequenza di lavori? Vorremmo tanto sapere a chi rivolgersi affinché venga sbloccata questa assurda situazione. I bambini hanno diritto di giocare. Grazie. (R.R.)»
Come commentare quanto contenuto in questo messaggio? Premettiamo che la sicurezza dei bambini è molto importante e la maggioranza delle attrezzature sequestrate erano vetuste e, per questo, potevano rappresentare una minaccia per i piccoli frequentatori dei parchi. L’altro aspetto è che erano corredi ludici che i bambini usavano da decenni e con la sorveglianza dei genitori non apparivano particolarmente pericolosi. Ma quello che risalta maggiormente in questo caso è l’assoluta mancanza di un minimo di programmazione sui lavori da eseguire. Era veramente necessario chiudere tutte insieme le aree giochi del quartiere e lasciarle per mesi senza che nessuno lavori per ripristinarle? Non ci piace vedere le facce tristi dei bambini, almeno in questo caso bisognerebbe fare qualcosa urgentemente per riportare sui loro volti il sorriso.

Antonio Barcella
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