Roghi
tossici – Il Comune di Roma non ha le risorse per rimuovere tutte
le discariche
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24
settembre 2024 - Che
il problema dei roghi tossici sia complesso e difficile da
risolvere lo sapevamo tutti ma quanto è emerso nella
riunione di ieri sera in Municipio ci fa capire che molti
di quelli che hanno responsabilità in questa storia
non lavorano in sinergia per il bene della comunità.
Anche qui ci si scontra con una burocrazia che ha sempre qualcosa
di più urgente da fare che tentare di mettere un freno
all’avvelenamento dei cittadini.
Il presidente Massimiliano Umberti, forse il meno colpevole
di tutti in questa storia perché anche lui e i suoi
figli vivono su questo territorio e respirano la stessa aria
(o diossina dipende dai giorni) che immettiamo nei nostri
polmoni tutti noi, ha introdotto il confronto sostenendo che
il fenomeno dei roghi è un argomento complesso che
va avanti da anni e non può essere risolto dal solo
Municipio. Occorrono risorse ingenti che non sono a disposizione
né del Municipio e neppure del Comune. Per la prima
volta abbiamo sentito una istituzione parlare di “terra dei
fuochi” in riferimento al nostro territorio. Ha descritto
la discarica di via Collatina vecchia una “stratificazione
di rifiuti” che si sono formati da anni. La discarica era
stata già bonificata nella scorsa consigliatura ma
solo con un maquillage di superficie. Le due discariche di
Ponte Mammolo e Tor Cervara sono le più grandi del
territorio sulle quali sono state presentate diverse ordinanze
del Sindaco. Che il Municipio e il Comune non stanno con le
mani in mano lo dimostrano i 43 interventi di bonifica effettuati
dal 2021 ad oggi. Per bonificare il solo IV Municipio ci vogliono
7 o 8 milioni di euro e se moltiplichiamo quella cifra per
i quindici municipi arriviamo ad una somma ingente che il
Comune non ha. Dovrebbero intervenire Regione o Stato ma che
si guardano bene dal farlo. Bisogna inoltre tenere conto che
il 90% dei terreni che vanno a fuoco sono privati. Solo una
minima parte dei roghi è generata da insediamenti abusivi,
la gran parte sono di origine dolosa e criminale. Proprio
la criminalità è l’accusata maggiore per il
fenomeno dei roghi dolosi. Comprano terreni per sversare i
loro rifiuti e quando le discariche sono piene gli danno fuoco
per smaltire l’eccesso. Qui devono intervenire le forze dell’ordine
e la magistratura ma, come sappiamo bene, hanno tempi lunghissimi
e spesso sono concentrati su altri tipi di problemi ritenuti
più importanti.
Per
fare qualche considerazione, userò le stesse parole
che ho detto al Presidente Umberti nel mio intervento. “A
me personalmente le sue parole non mi hanno affatto rassicurato
e credo che sia lo stesso per i rappresentanti delle altre
associazioni. Ho percepito una certa rassegnazione e impotenza
di fronte a questo grave fenomeno. Mi aspettavo che si stesse
facendo qualcosa di molto concreto invece sento parlare di
mancanza di risorse. Queste risorse le dobbiamo trovare noi
o chi governa questo territorio? Sono decine di anni che denunciamo
la situazione critica dei roghi tossici nell’ambiente dove
viviamo e il fenomeno anziché migliorare peggiora di
anno in anno. Se non siete in grado di risolvere il problema
allora siamo di fronte all’interlocutore sbagliato. La gente
muore o si ammala di cancro per gli alti livelli di diossina
presente a causa dei roghi.”
Dopo
vari altri interventi di associazioni e consiglieri è
stata consegnata al Municipio una lettera con diverse richieste:
1. Richiesta di rendere pubblica tutta la documentazione prodotta
su quanto l’amministrazione ha fatto per risolvere il problema.
2. Che cosa intende fare il Municipio con le autorità
ai vari livelli per il prossimo futuro al fine di garantire
la salute pubblica.
3. È stata avanzata la richiesta di attivare una chat
dove le associazioni e i cittadini possano segnalare la presenza
di nuove discariche o insediamenti abusivi.
4. È stato richiesto di attivare un cronoprogramma
degli interventi previsti sia in termini di manutenzione che
di bonifica.
5. È stato proposta l’istallazione di fototrappole,
droni e apparati di videosorveglianza anche remota.
6. In ultimo è stata avanzata la proposta per il potenziamento
del personale inserendo la figura dei Guardia Fuochi in analogia
con altri Comuni e Regioni.
Per concludere, riteniamo necessaria quell’azione di protesta
che il Comitato di Quartiere Colli Aniene Bene Comune ha sbandierato
su vari organi di stampa e che tarda ad essere messa in atto.
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