Rifiutiamo le armi – No armi, no guerra
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16
luglio 2025 - Riceviamo e pubblichiamo l’articolo
ricevuto dal Coordinamento “No armi No guerra” IV
municipio senza inserire alcun commento da parte
della redazione. Siamo certi che i nostri lettori sapranno
valutare da soli i contenuti che sono argomento di discussione
giornaliero su tutti i grandi media. «Nonostante
il periodo estivo e il caldo che ha ripreso a sfiancare le
attività, nella giornata di ieri 15 luglio, si è
costituito nel IV Municipio di Roma il Coordinamento “No riarmo
No guerra”. Con la partecipazione di associazioni locali,
rappresentanti di forze politiche, cittadini e cittadine del
territorio, si è svolto un interessante dibattito segnato
dal rifiuto dell’aumento della spesa militare al 5% del Pil.
Uno stravolgimento economico che, si giudica, impatterà
pesantemente sulla vita delle persone e dei territori.
La recente guerra Israele-Iran con l'intervento diretto degli
Usa e la subalternità della UE, è stato giudicato
un salto di qualità nel governo della competizione
globale affermando in termini sistemici una economia di guerra.
La decisione della UE di aumentare le spese militari fino
al 5% del Pil mentre sottrae risorse alla spesa sociale (sanità,
scuola, lavoro, crisi climatica) costituisce una minaccia
per la pace e una militarizzazione della democrazia. Tutti
concordi nel tentare di fermare questa deriva !
La mobilitazione contro il riarmo è stato da più
parti indicato nodo centrale; reciderlo diventa fondamentale
per ripensare e lavorare a un modello alternativo (economico,
sociale, ambientale). La priorità si è individuata
nell’ allargare il più possibile la consapevolezza
e la mobilitazione nei nostri territori , convergendo ognuno
con il proprio bagaglio politico e culturale.
Già nel 2024 si poteva registrare la fine dell’era
del disarmo, del bipolarismo nucleare USA Russia. Alla guerra
Russia- Ucraina supportata dall’Europa e dagli USA , si affiancava
il genocidio in Palestina e le incursioni di Israele in Cisgiordania,
Libano, Siria e, con la diretta partecipazione dell’aviazione
americana, in Iran.
Contemporaneamente iniziava una corsa agli armamenti, con
nuove armi, con la proliferazione di droni e missili, armi
“low cost ma ad alto impatto strategico” . .
Si sta accelerando lo sviluppo e la produzione di droni, robot,
laser e sistemi intelligenti AI integrati che promuovono le
cosiddette guerre asimmetriche in cui si confrontano forze
con risorse, tecnologie o strategie molto diverse. Le testate
nucleari vengono sostituite con quelle più potenti,
fino a 85 volte la capacità distruttiva di quella di
Hiroshima.
In questo clima di guerra, la bomba atomica si è ormai
trasformata da arma di deterrenza in arma di pronto impiego.
Il
denominatore dei rapporti tra le nazioni non è più
la diplomazia, il diritto internazionale, ma una logica di
guerra: amplificata dai media, sollecita insicurezza e paura.
Ne soffre la democrazia, ne godono le industrie di armi.
La maggioranza del popolo italiano è contrario all’acquisto
e alla vendita di armi, ma viene sistematicamente ignorata
dal Governo e dal Parlamento italiano.
È ora di dire basta. Sono ancora vigenti l’art. 1 della
Costituzione (“la sovranità appartiene al popolo...”)
e l’art. 11 (L'Italia ripudia la guerra …): vanno praticati.
Il Coordinamento “No guerra No Riarmo”, dunque, si costituisce
per denunciare i costi sociali del riarmo e i pericoli che
comporta, per informare e contrastare la politica guerrafondaia,
costruire percorsi e mobilitazioni di pace; per promuovere
un dibattito il più ampio possibile, che veda il coinvolgimento
di cittadini/e, associazioni, movimenti, realtà sociali
e sindacali. Sono, infine, state proposte iniziative di informazione
e mobilitazione che verranno definite nei prossimi giorni.»
Per
maggiori informazioni: Coordinamento “No armi No guerra”
IV municipio
noarmi4mun@libero.it
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